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Maroni: “Non è una sanatoria ma emersione del lavoro nero”

"Vale per italiani, comunitari ed extracomunitari"

ROMA, 11 luglio 2009 – "No a sanatorie per le badanti, si’ all’emersione del lavoro nero".

Cosi’ il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in un’intervista di oggi al ‘Corriere della Sera’ spiega la linea del governo su colf e badanti e sottolinea: "Mai si e’ parlato di sanatoria". Piuttosto il titolare del Viminale parla di "regolarizzare il lavoro domestico irregolare". Dunque, nessuna marcia indietro smentisce Maroni, chiarendo che l’argomento e’ stato affrontato "al primo Consiglio dei Ministri" ed e’ "una cosa meditata".

L’iniziativa, spiega inoltre Maroni, e’ stata "fortemente voluta da Sacconi" e "non e’ rivolta agli extracomunitari, ma a coloro che svolgono lavoro domestico e non sono in regola. Vale per italiani, comunitari ed extracomunitari". Sui tempi di entrata in vigore della nuova normativa, il titolare del Viminale risponde: "Dipende dal Parlamento, penso che verra’ proposta nel decreto anticrisi".

Quanto all’Udc che ha parlato di marcia indietro del governo, Maroni ribatte: "L’unico contributo che l’Udc ha dato in questi anni alla lotta all’immigrazione clandestina e’ stato quando, qualche anno fa, Casini propose di prendere a mitragliate i barconi che arrivano in Italia. Quindi non mi pare particolarmente significativo il commento dell’Udc su questo tema".

LA REPLICA DELL’UDC
”Sono sorprendenti le parole del ministro Maroni che dice di non ricordare proposte dell’Udc in tema di sicurezza e immigrazione. Soltanto per ricordare l’ultimo caso, basterebbe leggere negli atti parlamentari sulla legge sicurezza il mio intervento nella discussione generale in cui ho messo in evidenza i problemi creati da questa legge e le modalita’ per affrontarli e che ora il ministro riprende in un versione a prima vista approssimativa e insoddisfacente". Lo sottolinea il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione.

"Come il caso della sanatoria delle badanti. Non facciano finta che la battaglia politica perduta dalla Lega e condotta prima di tutto dai cristiani impegnati nel sociale, poi dall’Udc e anche da altri nell’opposizione e perfino nella maggioranza, sia invece adesso una gentile concessione. Ricordo poi -aggiunge- al ministro che gia’ nel caso della Bossi-Fini il contributo dell’Udc fu fondamentale, e in particolare per rendere quella legge giusta e umana. Nel caso dell’attuale legge l’Udc e in particolare il suo presidente Rocco Buttiglione hanno da mesi messo in evidenza gli aspetti piu’ critici della legge, peraltro senza negare la necessita’ di garantire la sicurezza e di gestire i flussi migratori senza aperture indiscriminate".

"Ma il governo ha respinto gli emendamenti procedendo a colpi di fiducia, probabilmente per timore che le giuste osservazioni facessero breccia nella sua stessa maggioranza. Sarebbe bastato ascoltare e cosi’ avrebbe evitato di creare una situazione di crisi mettendo fuorilegge mezzo milione di badanti, spingendo nelle braccia dell’illegalita’ un milione di lavoratori, aprendo la strada alla giustizia fai da te sia tra gli italiani che tra gli immigrati. Tutte cose, insieme ad altre, piu’ volte segnalate in aula e in pubblico da me e da altri, proponendo anche soluzioni, come quella di dare il permesso di soggiorno li’ dove c’e’ il lavoro, o quella di convincere la Libia a firmare la convenzione del 1951 sulla protezione dei rifugiati”, conclude Buttiglione.

s.c.

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