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Maroni: “Per noi non esiste la parola sanatoria”

Inapplicabile il reato di immigrazione clandestina per chi è già in Italia. "Nessuna restrizione al diritto di asilo"

ROMA, 12 maggio 2008 – "Per noi non esiste la parola ‘sanatoria’ ma solo quelle di ‘contrasto all’immigrazione clandestina’".

Sono le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni che in giornata è tornato a parlare di immigrazione nel corso di un incontro informale con i giornalisti al Viminale.

A una domanda sulla sorte dei lavoratori extracomunitari già in Italia irregolarmente che non sono riusciti ad aggiudicarsi una quota dell’ultimo decreto flussi il neoministro ha risposto laconicamente: "Vedremo", escludendo però che possa essere applicato loro un eventuale reato di ingresso clandestino, non essendo possibile la retroattività delle norme penali. A chi osservava che queste persone e le  famiglie per cui lavorano aspettano una risposta, Maroni ha detto che: "bisogna contemperare diverse esigenze. Anche quella ragazza di Napoli cui ieri volevano portare via una bimba di sei mesi aspetta una risposta".

Pur non volendo fornire ulteriori indicazioni su come il governo intende affrontare il tema della presenza di migliaia di immigrati clandestini in Italia, Maroni ha aggiunto che "ci sono le regole che vanno rispettate e non si può stare in Italia se non si ha un regolare permesso di soggiorno". Il titolare del Viminale ha specificato che "manterrà lui la competenza per i temi legati all’immigrazione" e che "non ha mai considerato restrizioni al diritto di asilo".

Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti in tema di immigrazione, il ministro ha fatto sapere che il 22 maggio sarà in Mauritania per un vertice dei ‘5+5’ e poi da li farà tappa a Lampedusa dove ci sarà un incontro con i responsabili degli altri paesi dell’Unione Europea.

s.c.

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