Elvio Pasca
Il ministro alla Camera: "Censimento non riguarda solo rom". "Polemiche infondate e strumentali" Roma – 2 luglio 2008 – “Nessuna schedatura, ma un censimento che consenta l’identificazione dei minori”, che non viola né “le norme europee”, né “le carte dei diritti dei minori”. “Polemiche infondate e strumentali”.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni parte per l’ennesima volta al contrattacco sul piano per prendere le impronte nei campi nomadi.
Rispondendo al question time alla Camera poche ore dopo le osservazioni del commissario Ue Spidla , ribadisce che l’operazione “non riguarderà solo i rom, ma tutti coloro che vivono nei campi nomadi. Infatti, vi sono rom italiani, romeni, extracomunitari e cittadini extracomunitari appartenenti ad altre nazioni”.
Il calendario è già fissato. Il censimento dovrebbe concludersi entro il 15 ottobre, e “chi non ha diritto di rimanere verrà rimpatriato secondo le leggi italiane e le direttive europee”. “Entro la prima metà del prossimo anno” Maroni conta invece di poter “fornire una risposta di civiltà all’inciviltà dei campi nomadi abusivi, dove si trova di tutto tranne che condizioni di vita decorose”.
Il ministro risponde anche a chi suggerisce di far studiare i piccoli rom, piuttosto che far loro mettere le dita nell’inchiostro.
Un “programma di scolarizzazione”, sottolinea, è una “norma già contenuta nell’ordinanza” insieme a tutta una serie di interventi per “ripristinare livelli i minimi delle prestazioni sociali e sanitarie”, “favorire l’inserimento e l’integrazione sociale delle persone”, “l’avviamento professionale e il coinvolgimento nell’attività di realizzazione o di recupero delle abitazioni”.
“Adesso le scuole sono chiuse, inizieranno a settembre” sottolinea il ministro dell’Interno. “Utilizziamo, quindi, i mesi di luglio e agosto per procedere al censimento e all’identificazione, dopodiché, – assicura – seguirà un efficace programma di scolarizzazione dei minori”, sul quale starebbe già lavorando con il ministro dell’Istruzione.
