“L’Europa non è il centro del mondo e non può chiudersi nelle proprie frontiere. Qui in Etiopia ospitano 800 mila profughi nonostante la carestia”
Addis Abeba (Etiopia)- 14 marzo 2016 – “C’è una considerazione di fondo da fare: nessuno lascia la propria terra se può vivervi in pace e in maniera accettabile; se la lascia vuol dire che non ha queste condizioni”.
Parole di Sergio Mattarella, oggi in visita di Stato in Etiopia. “Se si vuole che non vi siano flussi migratori sempre più imponenti – ha spiegato il presidente della Repubblica – occorre aiutare i Paesi da cui nascono i flussi perché non vi siano più né guerre, né persecuzioni, né condizioni economicamente inaccettabili. Se non si comprende questo non si comprende che il fenomeno migratorio sarà sempre più imponente”.
I giornalisti chiedevano un commento sull’avanzata dei partiti anti immigrati in Germania. “Io rispetto, nel mio come negli altri Paesi, qualunque posizione – ha risposto il Capo dello Stato – Naturalmente occorre evitare di semplificare. Queste posizioni non sono maggioritarie, non lo sono state neppure in Germania. Quindi occorre tenere conto di questi orientamenti, ma senza semplificare e cadere nell’errore di ritenere che queste posizioni di rifiuto interpretano l’Europa perché non sono maggioritarie. Mi pare che maggioritarie siano altre posizioni nel rispetto di tutti”.
“Occorre che l’Europa – ha aggiunto Mattarella – si renda conto di non essere il centro del mondo. Il centro del mondo non c’è più. Quel che avviene nel mondo vale per tutti, al di là delle illusioni di potersi chiudere nelle proprie frontiere. Oggi ho visto, parlando con i responsabili dell’Etiopia, che questo Paese, in grave difficoltà per la siccità e lo scarso raccolto, ospita in campi profughi 800 mila persone. Noi stiamo aiutando, così come fanno l’Unione europea e l’Onu con le sue agenzie, lo sforzo di questo Paese come di altri Paesi che si rendono conto che questo fenomeno migratorio non è transitorio e va comunque affrontato con intelligenza”.