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Mattarella: “Non chiudere le porte a chi fugge da guerra e fame”

Il presidente della Repubblica: “Non esistono barriere che possono isolarci. Dobbiamo costruire pace e stabilità in Medio Oriente e Africa”

Roma –  15 dicembre 2015  – “Chiudere le porte di fronte a  queste masse di esseri umani che fuggono da guerre, fame e oppressione, equivale a cancellare conquiste civili e sociali faticosamente raggiunte. Del rifiuto della logica di esclusione l’Italia è sempre stata convinta interprete”. 

Lo ha detto ieri al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico della “pressante e drammatica emergenza migratoria” , amplificata dalla grave instabilità che, da anni, scuote il Mediterraneo e il Medio Oriente”.

“Il dibattito su questo tema – ha sottolineato il capo dello Stato – è rimasto, talvolta, ostaggio di visioni dogmatiche e non approfondite, del fenomeno che lo riducono a una alternativa tra chiusura totale e apertura incontrollata delle frontiere. Entrambe queste letture si basano su una rappresentazione errata della realtà”. 

Vanno invece nella giusta direzione le “ultime decisioni assunte su questo tema in ambito dell’Unione Europea, tese a difendere l’impianto del sistema Schengen, aumentando la collaborazione fra istituzioni preposte alla sicurezza, condividendo sempre più informazioni sensibili, rafforzando al contempo l’uniformità del controllo della frontiera esterna comune”. 

“La nostra storia e la nostra collocazione geografica – ha ricordato Mattarella – ci inducono a guardare con crescente apprensione – e crescente senso di responsabilità – al vertiginoso aumento dei flussi migratori nel Mediterraneo. Un mare che, da culla di civiltà, si trasforma, troppo spesso, in questi anni, in un baratro che divora uomini, donne e bambini, insieme alle loro speranze, alle loro aspirazioni, ai loro sogni”.

Non esistono barriere, naturali o artificiali, che possano isolarci da ciò che accade oltre i nostri confini e anche oltre le frontiere dei nostri vicini. Quella delle migrazioni in Europa è una realtà che affonda le sue “radici profonde” nel continente africano e nell’instabilità che caratterizza il Medio Oriente.  Ecco perché l’Italia “continuerà a cooperare per la costruzione di condizioni di pace e di stabilità nell’area del Mediterraneo, in Medio Oriente, nel Continente africano”. 

 

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