Roma, 28 dicembre 2015 – “Chi continua a fare campagna elettorale sul dramma dei profughi dovrebbe cominciare a vergognarsi. Basterebbe leggere l’ultimo rapporto annuale dell’Uimhcr Global Trends relativo ai dati dell’immigrazione nel 2014, che registra un forte aumento del numero di persone costrette a fuggire dalle loro case, per rendersi conto dell’enormita’ di un fenomeno che non puo’ essere ridotto alle solite demagogiche schermaglie politiche”.
Lo afferma, in una nota, il senatore Riccardo Mazzoni del gruppo parlamentare Alleanza Liberalpopolare – Autonomie, vicepresidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. “Parliamo di 59,5 milioni di migranti forzati alla fine del 2014 – continua – con un incremento rispetto al 2013 che e’ stato il piu’ alto mai registrato in un anno. Nel 2014, ogni giorno 42.500 persone in media sono diventate rifugiate, richiedenti asilo o sfollati interni. In tutte le regioni del mondo, il numero di rifugiati e sfollati interni e’ in aumento. Nel 2014 solamente 126.800 rifugiati hanno potuto fare ritorno nei loro paesi d’origine, il numero piu’ basso negli ultimi 31 anni. Nel 2015, poi, il flusso non si e’ certo interrotto: del milione di persone arrivate in Europa, la maggior parte e’ costituita da siriani (circa 455mila), che scappano dalla guerra civile nel loro Paese, seguiti da afghani, iracheni ed eritrei. La maggior parte di loro e’ arrivata attraverso il mare, oltre 800mila partendo dalla Turchia verso la Grecia. A differenza del 2014 la rotta piu’ battuta e’ stata dunque la Eastern Route, attraverso la Grecia, seguita dalla Central Route, attraverso l’Italia, con circa 150.000 arrivi”.
“C’e’ un legame evidente – aggiunge Mazzoni – tra il crescente numero di persone in fuga da conflitti e violenze con l’aumento di coloro che rischiano la propria vita per raggiungere l’Europa. Questo, volenti o nolenti, e’ il secolo delle grandi migrazioni e chi accusa l’Italia e l’Europa di ‘stragismo’ per soccorrere il popolo dei disperati nel Mediterraneo o e’ totalmente disinformato o, peggio, fa sciacallaggio politico davanti a una tragedia epocale. Tenendo anche conto delle decine di migliaia di persone che, nel silenzio generale e senza che nessun governo incoraggi il loro esodo, continuano a percorrere via terra la rotta balcanica nonostante l’inverno”. “La risposta dunque non e’ condannare i profughi a un impossibile ritorno in Paesi come la Siria dove imperversa la guerra civile o a subire violenze inaudite nei lager di una Libia fuori controllo, ma incalzare l’Europa perché vengano rispettati gli impegni assunti sulla ricollocazione dei profughi e per sostenere il nuovo governo di unita’ nazionale in Libia”, conclude.