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Mediterraneo: 170 morti in mare dall’inizio dell’anno

Lo scrive in un rapporto Human Rights Watch

Roma, 17 agosto 2012 – Il bilancio di vittime accertate delle traversate di migranti nel Mediterraneo e' quest'anno di 170 persone.

 Lo scrive in un rapporto Human Rights Watch, ricordando anche che "13.500 persone sono morte tentando la traversata fin dal 1998, di cui almeno 1.500 nel 2011, l'anno con il piu' alto numero di morti che si ricordi".

Le operazioni di soccorso nel Mediterraneo sono ostacolate da scarso coordinamento, sostiene Urw: "dispute sulle responsabilita', disincentivi per le navi commerciali a prestare soccorso, e un'enfasi sulla protezione dei confini. Le persone in fuga da persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore – si legge – tentano la pericolosa traversata dalla costa nord africana verso l'Europa, spesso in imbarcazioni inadatte a tenere il mare e pericolose" "La prevenzione delle morti in mare deve essere il cuore di un approccio, coordinato a livello europeo, verso la migrazione su barconi – chiede Human Rights Watch -.

Durante la Primavera araba, l'ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati affermo' che tutte le navi sovraccariche di migranti nel Mediterraneo dovessero ritenersi bisognose d'aiuto. Questa idea dovrebbe informare l'approccio dell'Unione europea nei confronti del salvataggio di barconi di migranti".

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