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Meloni, Frederiksen e Schoof: nuove strategie europee per la gestione dei migranti

Roma, 19 dicembre 2024 – La premier italiana Giorgia Meloni, insieme ai suoi omologhi danese, Mette Frederiksen, e olandese, Dick Schoof, ha recentemente promosso una nuova riunione informale per discutere il tema delle soluzioni innovative in materia di gestione dei migranti. Questo incontro, che ha riunito alcuni degli Stati membri dell’Unione Europea maggiormente interessati alla questione, si è focalizzato sull’esigenza di migliorare il quadro normativo europeo e adottare strategie condivise e sostenibili.

Secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, il dibattito si è concentrato su alcuni aspetti chiave per rendere il sistema europeo più chiaro ed efficace. Tra questi, un ruolo centrale è stato assegnato al rafforzamento dei concetti di “Paese sicuro di origine” e “Paese terzo sicuro”. Questi concetti sono considerati fondamentali per garantire una gestione più efficiente dei flussi migratori e per sostenere l’implementazione di soluzioni innovative.

Tra le proposte discusse durante l’incontro, spicca il modello Italia-Albania, l’accordo bilaterale recentemente messo in atto che potrebbe fungere da esempio per future collaborazioni tra Stati membri e Paesi terzi. Questo modello prevede una gestione congiunta dei migranti attraverso la creazione di centri di accoglienza e smistamento nei Paesi terzi, riducendo così la pressione sui Paesi di primo approdo dell’Unione Europea.

Un altro tema di grande rilievo è stato quello della possibile creazione di “returns hubs” in Paesi terzi. Questi centri avrebbero l’obiettivo di facilitare il rimpatrio dei migranti irregolari in maniera più rapida ed efficace, garantendo al contempo il rispetto dei diritti umani e degli standard internazionali. Tale approccio mira a coniugare sicurezza e solidarietà, offrendo una soluzione concreta a una delle questioni più dibattute a livello europeo.

L’incontro ha rappresentato un passo avanti significativo nella cooperazione tra Stati membri su un tema tanto complesso quanto urgente. Tuttavia, restano aperte numerose sfide, tra cui l’effettiva implementazione delle misure discusse e la necessità di un consenso più ampio tra tutti i membri dell’UE.

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