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Migranti a Trieste: chiuso il Silos, l’emergenza si sposta in strada

Roma, 10 settembre 2024 – Dopo la tanto attesa chiusura del Silos di Trieste lo scorso luglio, in concomitanza con la visita di Papa Francesco, la situazione dei migranti provenienti dalla rotta balcanica è diventata ancora più critica. Gli operatori dell’accoglienza denunciano che il problema, piuttosto che essere risolto, si è semplicemente trasferito nelle strade della città, aggravato dall’assenza di un dormitorio di bassa soglia per chi è in transito.

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Trieste, continua il dramma dei migranti

Le persone che prima trovavano rifugio nel Silos, nonostante le terribili condizioni igieniche e sanitarie, ora si vedono costrette a dormire in strada, nel porto vecchio controllato da bande criminali o sotto il portico della stazione, diventato riparo comune durante le notti di maltempo. La segretaria del PD triestino, Maria Luisa Paglia, punta il dito contro l’amministrazione comunale, giudicata incapace di affrontare un’emergenza che richiede interventi immediati e strategie a lungo termine.

Nel frattempo, i lavori per l’ex Ostello Scout di Campo Sacro, annunciato come possibile soluzione, procedono a rilento. Attualmente la struttura ospita solo 80 persone, a fronte delle 150 previste, mentre il flusso migratorio continua senza sosta. Secondo i dati di ICS e Diaconia Valdese, solo nel mese di agosto sono transitate circa duemila persone, un terzo delle quali famiglie e minori in condizioni di estrema fragilità.

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