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Asilo, Alfano: “Non condividiamo ‘non paper’ su riforma Dublino”

La presidenza slovacca propone una “solidarietà flessibile”, peggiorando (per l’Italia e altri Paesi di primo ingresso) la proposta di Bruxelles

 

 

Bruxelles, 18 novembre 2016 – “Non condividiamo in nulla di questa proposta”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al suo arrivo al palazzo del Consiglio Ue ieri sera. Nella cena sono state discusse le proposte di compromesso contenute in un “non paper” di due pagine sulla riforma del regolamento di Dublino sulla responsabilita’ degli Stati membri nell’accoglienza dei richiedenti asilo.

Nel sistema attuale, il paese di primo arrivo e’ l’unico responsabile per la concessione dell’asilo e per la gestione dei rifugiati, che devono restare sul suo territorio. La riforma in discussione, proposta dalla Commissione europea nel maggio scorso, mira ad applicare il principio di solidarieta’ prevedendo, nei casi urgenti con improvvisi e forti aumenti dei flussi migratori, una redistribuzione “automatica” dei rifugiati in tutti i paesi dell’Ue, in base a criteri obiettivi.

Il “non paper”, presentato dalla presidenza di turno slovacca del Consiglio Ue, si basa sul discutibile concetto di “solidarieta’ flessibile” elaborato dagli Stati membri dell’Est Europa che non vogliono accogliere i rifugiati, e modifica sostanzialmente, in senso peggiorativo per l’Italia e per gli altri paesi piu’ esposti al fenomeno immigratorio, le proposte della Commissione europea.

Oltre all’Italia, si sa gia’ che si oppongono alle proposte del “non paper” la Grecia, Malta e Cipro, ma non e’ ancora chiaro quale sia l’atteggiamento dei grandi paesi, in particolare Germania e Francia.

Alfano, da parte sua, ha insistito sul fatto che “l’Ue non e’ credibile” con questa proposta, dal momento che gli Stati membri continuano a disattendere la decisione sulle “relocation” (ricollocamenti); ovvero l’impegno che i Ventotto hanno preso (e che e’ anche un obbligo giuridico secondo il diritto Ue), di redistribuire fra loro secondo una precisa chiave di ripartizione 160.000 rifugiati approdati fra il 2014 e il 2016 in Italia e in Grecia, e in particolare 50.000 circa dall’Italia. “Fin quando non si regolarizza la posizione dell’Europa nei nostri confronti, mantenendo il patto per ricollocare 50.000 migranti dall’Italia negli altri Paesi europei, l’Europa non e’ credibile per nulla”, ha detto Alfano, aggiungendo poi che il termine “solidarieta’ flessibile” vuol dire in realta’ “presa in giro rigida”

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