Via libera definitivo al Senato al nuovo decreto sicurezza che modifica i precedenti provvedimenti introdotti dal governo gialloverde in tema di immigrazione
Roma, 19 dicembre 2020 – Il Senato ha approvato ieri il nuovo dl immigrazione con 153 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. Ora il provvedimento viene convertito in legge. Vanno in archivio quindi i decreti sicurezza di Salvini, vediamo cosa cambia in tema di migranti.
Via alle maximulte per le Ong. Stop alle sanzioni (fino a un milione di euro) fissate dai precedenti decreti di Salvini per le navi che violano il divieto d’ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane. Viene eliminata la confisca e distruzione dell’imbarcazione e resta una sanzione fra 10mila e 50mila euro. Ma il divieto di navigazione non scatta se si svolgono attività di soccorso, purché comunicate alle autorità italiane e dello Stato di bandiera. Il Viminale non avrà più competenza nel limitare o vietare ingresso, transito e sosta di navi nel mare territoriale.
Modifiche per accoglienza, integrazione e cittadinanza. Il testo elimina il sistema d’accoglienza Siproimi e torna a un modello allargato: il Sai, sistema di accoglienza e integrazione, pensato anche per far intraprendere agli stranieri accolti appositi percorsi di integrazione. Anche il tempo d’attesa per ottenere la cittadinanza (portato a 48 mesi) torna a 24-36 nei casi di riconoscimento per matrimonio o naturalizzazione.
Cambiamenti per la protezione speciale. La durata del permesso sale da un anno a due e spetta in caso di situazioni particolari, come il rischio di persecuzioni o torture. Anche il pericolo di essere perseguitati in patria per l’orientamento sessuale o l’identità di genere non consentono l’espulsione. Ancora è prevista la conversione per motivi di lavoro dei permessi di soggiorno emessi per ragioni umanitarie. Inoltre, in materia di rifiuto o revoca del permesso, viene meno la discrezionalità nella valutazione dei seri motivi, di competenza del Questore.
Via al tetto per le quote del decreto flussi. Il decreto interviene sulle previsioni del Testo unico immigrazione sui flussi di ingresso di stranieri non appartenenti all’Unione europea per motivi di lavoro, subordinato o autonomo. Le nuove norme dispongono che, in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il presidente del Consiglio possa provvedere in via transitoria con proprio decreto. Sono quindi soppressi il termine del 30 novembre di ciascun anno e il limite delle quote stabilite nell’ultimo decreto emanato.