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Migranti. Centro Astalli: “Fermare l’abominio e cancellare il memorandum Italia-Libia”

Roma, 1 febbraio 2022 – “L’Italia, assecondando le politiche di chiusura europea, continua ad essere complice di un abominio”.

Queste le parole di padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, a cinque anni dalla firma del Memorandum Italia-Libia per bloccare i migranti e non farli arrivare in Europa. 

“La Libia oggi come allora non è un Paese sicuro. Sono ampiamente documentate violazioni sistematiche di convenzioni internazionali sull’asilo e sul rispetto dei diritti umani. In questi cinque anni – spiega Ripamonti – al Centro Astalli abbiamo ascoltato ogni giorno i racconti di chi è riuscito ad arrivare vivo in Italia, affidandosi ai trafficanti. Si tratta di una percentuale minima dei tanti che hanno provato invano ad attraversare il Mediterraneo: uomini e donne per lo più molto giovani; in tanti portano i segni delle torture subite, parlano di amici, parenti, figli morti di stenti o uccisi davanti ai loro occhi. Le donne che assistiamo sono quasi tutte vittime di violenze e torture”. 

Il Centro Astalli chiede di porre fine all’accordo e di investire risorse per evacuare i migranti dalla Libia, come è stato fatto in passato per piccole quote di persone vulnerabili, e prevedere vie di ingresso legali e sicure.

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