ROMA, 1 ottobre 2018 – A quattro mesi dall’inizio della stretta sui salvataggi in mare con la linea dura del ministro dell’Interno Matteo Salvini, c’è stata una “riduzione relativamente modesta” degli sbarchi in Italia che è coincisa “con un forte aumento del numero di morti e dispersi”. Lo rileva un rapporto dell’Ispi, che esprime dubbi sull’utilità delle politiche di deterrenza nei confronti del soccorso in mare.
Il rapporto confronta tre periodi: 16 luglio 2016-15 luglio 2017; 16 luglio 2017- maggio 2018; giugno-settembre 2018. Nel primo periodo, quello dei 12 mesi precedenti al calo degli sbarchi, si stima siano annegate poco meno di 12 persone al giorno. L’anno che coincide con le politiche Minniti è stato accompagnato da una netta diminuzione del numero dei morti, sceso a circa 3 persone al giorno. Ai quattro mesi di politiche Salvini corrisponde invece un nuovo aumento del numero di morti e dispersi (8 persone al giorno).
Migranti: con i provvedimenti di Salvini aumentati i morti in mare
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