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Migranti e Libia al centro dell’attenzione europea: l’Italia guida l’iniziativa tra diplomazia e polemiche

Roma, 12 giugno 2025 – Libia, migranti, sicurezza europea e Ong umanitarie tornano al centro del dibattito europeo, su iniziativa diretta dell’Italia, con il sostegno di Francia, Grecia e Malta. È quanto emerge da fonti diplomatiche in vista di due importanti appuntamenti europei.

Il primo si terrà il 13 giugno a Lussemburgo, durante la riunione dei Ministri degli Interni dell’Ue, dove è stato inserito, su richiesta italiana, un dibattito approfondito sulle conseguenze degli sviluppi in Libia in relazione ai flussi migratori e alla sicurezza dell’intera Unione europea. L’obiettivo: identificare risposte comuni a una situazione che si fa sempre più complessa nel Mediterraneo centrale.

Una seconda iniziativa, sempre promossa da Roma e appoggiata da Parigi, Atene e La Valletta, è stata accolta in ambito diplomatico: la riunione del Consiglio Affari Esteri del 23 giugno avrà all’ordine del giorno un punto specifico dedicato proprio alla crisi libica.

Ma la dimensione diplomatica è accompagnata anche da una forte polemica politica. Durante una conferenza stampa al Parlamento europeo, il fondatore della Ong Open Arms, Òscar Camps, ha lanciato un attacco diretto al governo italiano, accusandolo di essere la mente dietro a una proposta di direttiva europea che – secondo lui – equiparerebbe i trafficanti di esseri umani alle organizzazioni non governative che salvano vite in mare.

“L’Italia ha bisogno di questa ambiguità per portare avanti la sua politica persecutoria contro le organizzazioni umanitarie”, ha dichiarato Camps, concludendo con parole durissime: “Se al governo italiano diamo l’opportunità di interpretare come vuole questa direttiva, tanto vale dare loro le chiavi delle nostre barche.”

La vicenda riflette la tensione crescente tra gestione politica dei confini, diritti umanitari e il ruolo delle Ong nel Mediterraneo. Se da un lato i governi invocano una maggiore sicurezza e una strategia comune europea per affrontare l’instabilità della Libia, dall’altro le organizzazioni umanitarie denunciano una criminalizzazione dei soccorsi in mare.

La riunione del 13 giugno e il Consiglio del 23 giugno rappresenteranno due momenti cruciali per capire se l’Unione saprà trovare un equilibrio tra cooperazione internazionale, tutela dei diritti umani e controllo dei flussi migratori, in un contesto geopolitico sempre più instabile.

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