Roma, 22 aprile 2024 – Durante un evento elettorale a Camporosso, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha affrontato la questione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), sottolineando la necessità di una collaborazione con il ministro dell’Interno Piantedosi per determinare il luogo più idoneo, nel caso in cui diventasse necessario istituire un CPR nella regione.
Toti ha evidenziato il suo rapporto di collaborazione con il ministro dell’Interno, affermando che, qualora si rendesse necessario, la decisione sul luogo più adatto per un CPR in Liguria sarebbe presa congiuntamente. Questo commento giunge in risposta alle preoccupazioni espresse dal comitato ‘No CPR’, che ha annunciato l’intenzione di organizzare una manifestazione sabato prossimo davanti alla caserma Camandone di Diano Castello, dove si ipotizza potrebbe essere istituito un centro per il rimpatrio dei migranti irregolari.
Le voci riguardanti la possibile realizzazione di un CPR presso la caserma di Diano Castello sono state successivamente smentite a livello istituzionale, dopo un incontro del comitato con il prefetto di Imperia. Toti ha quindi chiarito che la caserma di Diano Castello potrebbe non essere il luogo indicato per ospitare un CPR, sottolineando la necessità di una valutazione accurata e di un dialogo collaborativo per individuare la soluzione migliore.
L’atteggiamento prudente del governatore Toti riflette la sensibilità e la complessità del dibattito sui CPR, un tema che continua a suscitare dibattito e controversie a livello nazionale. L’equilibrio tra l’esigenza di garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti e la necessità di gestire in modo efficace e responsabile i flussi migratori irregolari rappresenta una sfida complessa per le istituzioni locali e nazionali.