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Migranti: il nuovo regolamento UE e la creazione di hub per i rimpatri

Roma, 10 marzo 2025 – L’Unione Europea si appresta a introdurre un nuovo regolamento sui rimpatri che punta a rendere più efficiente e uniforme la gestione dell’immigrazione irregolare nei 27 Stati membri. Una delle principali innovazioni previste è l’istituzione di un “Ordine di rimpatri europeo”, un sistema comune che garantirà maggiore chiarezza e coerenza nelle decisioni di espulsione dei cittadini di Paesi terzi che non hanno diritto a rimanere nell’UE.

Hub per i rimpatri e nuove procedure

Secondo la bozza del regolamento visionata dall’ANSA, la normativa introduce la possibilità di rimpatriare i migranti verso Paesi terzi con cui l’UE ha stretto accordi o intese di rimpatrio, definiti come hub di rimpatrio. Tuttavia, per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, tali accordi potranno essere conclusi solo con Paesi che rispettano gli standard internazionali in materia di diritti umani, conformemente al principio di non respingimento sancito dal diritto internazionale.

L’accordo dovrà stabilire le modalità di trasferimento e le condizioni di permanenza del migrante nel Paese terzo, che potranno variare da breve a lungo termine. Inoltre, sarà previsto un meccanismo di monitoraggio continuo per verificare l’attuazione dell’accordo e adeguarsi ad eventuali cambiamenti nelle condizioni del Paese terzo. Minori non accompagnati e famiglie con minori saranno esclusi dai rimpatri verso questi hub, in linea con la protezione dei diritti dell’infanzia.

Verso un sistema comune per i rimpatri

Il regolamento, composto da 52 articoli, sarà direttamente e obbligatoriamente applicabile nei singoli Stati membri. L’obiettivo è superare l’attuale frammentazione normativa, dove ogni Stato adotta procedure diverse che spesso rallentano o compromettono l’efficacia dei rimpatri.

Il testo sottolinea come l’attuale sistema di gestione dell’immigrazione venga messo in crisi dalla scarsa applicazione delle decisioni di rimpatrio: attualmente solo il 20% dei cittadini di Paesi terzi a cui viene ordinato di lasciare l’UE lo fa effettivamente. Molti migranti rimangono illegalmente o si spostano tra gli Stati membri, sfuggendo ai controlli e rendendo più complesso il lavoro delle autorità.

La mancanza di cooperazione da parte dei migranti e la difficoltà degli Stati membri nel tracciare gli individui nelle diverse fasi del processo di rimpatrio rappresentano ulteriori ostacoli. Il nuovo regolamento punta quindi a una gestione più efficace, riducendo le ambiguità legali e i ritardi amministrativi che oggi compromettono il sistema.

Equilibrio tra sicurezza e diritti fondamentali

Nonostante l’approccio più rigoroso, il regolamento conferma il rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali, tra cui la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati e le principali convenzioni internazionali sui diritti umani. Il principio di non respingimento resta un pilastro della normativa, assicurando che nessun migrante venga rimpatriato in un Paese dove potrebbe subire persecuzioni, tortura o trattamenti disumani.

Una svolta per la politica migratoria europea?

Questo nuovo regolamento rappresenta un passo significativo nell’attuazione del Patto su migrazione e asilo, mirato a rafforzare la credibilità e l’efficacia delle politiche migratorie dell’UE. Secondo il testo, un sistema migratorio funziona solo se accompagnato da una politica di rimpatrio credibile: il mancato rispetto delle regole mina la fiducia dell’opinione pubblica, incentiva arrivi irregolari e alimenta il traffico di esseri umani.

Con questa proposta, l’Unione Europea cerca quindi di bilanciare controllo e diritti, mirando a una gestione più razionale dell’immigrazione irregolare senza rinunciare ai principi di umanità e protezione internazionale. L’attuazione concreta del regolamento dipenderà però dagli accordi che l’UE riuscirà a stringere con i Paesi terzi e dalla capacità degli Stati membri di applicare le nuove misure in modo uniforme ed efficace.

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