Roma, 9 gennaio 2024 – In un colloquio recente con il ministro greco per la Migrazione e l’Asilo, Dimitris Keridis, Ylva Johansson, Commissaria europea per gli Affari interni, ha lanciato un allarme sull’immigrazione. In quell’occasione, ha sottolineato che l’Unione Europea potrebbe affrontare gravi sfide economiche e demografiche se non si intensificano gli arrivi dei migranti legali.
Migranti, Johansson: “L’immigrazione in Ue serve”
Johansson ha dichiarato che la popolazione “in età lavorativa” dell’Ue sta diminuendo di un milione di persone all’anno, un trend demografico che potrebbe portare a conseguenze disastrose se non affrontato con misure adeguate. La Commissaria ha evidenziato che, nonostante l’arrivo di circa tre milioni e mezzo di migranti legali all’anno, ciò potrebbe non essere sufficiente per compensare la diminuzione demografica. “In un anno normale arrivano circa tre milioni e mezzo di migranti legali e circa 300.000 di irregolari, il 10% rispetto a quelli legali. La migrazione legale funziona molto bene, devo dire, ma non è sufficiente. Per ragioni demografiche, la popolazione in età lavorativa nell’UE diminuirà di un milione all’anno. Ciò significa che l’immigrazione legale dovrebbe crescere più o meno di un milione all’anno, e questa è davvero una sfida,” ha affermato Johansson.
La Commissaria ha sottolineato l’importanza di una migrazione legale e ordinata, enfatizzando che è necessario trovare soluzioni efficaci per fronteggiare il declino demografico e garantire una forza lavoro sufficiente per sostenere l’economia europea. Le sue parole hanno sollevato interrogativi su come l’Ue affronterà questa sfida demografica. Mentre la migrazione legale è stata finora ben gestita, Johansson ha sottolineato la necessità di rafforzare e ampliare i meccanismi esistenti per far fronte a una diminuzione della popolazione in età lavorativa.
I leader europei saranno chiamati a considerare strategie innovative per incentivare l’immigrazione legale e garantire che il processo sia efficiente ed equo. Johansson, infine, ha ribadito che l’obiettivo non è solo garantire la crescita economica, ma anche preservare la diversità culturale e sociale dell’Unione Europea.
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