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Migranti, la denuncia dell’Unicef: “Troppi bambini scomparsi nel Mediterraneo”

Roma, 12 dicembre 2024 – L’Unicef ha lanciato un drammatico appello riguardo alla sorte di centinaia di bambini migranti scomparsi nel Mediterraneo. Secondo l’organizzazione, il 2024 si sta configurando come uno degli anni più tragici per i minori coinvolti nei flussi migratori, con numeri che testimoniano una vera e propria emergenza umanitaria.

Un viaggio senza ritorno per troppi migranti minori

L’Unicef evidenzia come i bambini rappresentino una percentuale crescente di coloro che intraprendono il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie più letali al mondo. Molti di loro viaggiano non accompagnati, esposti a innumerevoli pericoli, tra cui violenze, abusi e naufragi. In diversi casi, non si hanno più notizie di questi piccoli migranti: spariscono nel nulla dopo essere stati separati dai gruppi con cui viaggiavano o dopo eventi tragici come naufragi. I dati forniti dall’Unicef indicano che negli ultimi mesi sono scomparsi centinaia di bambini, ma il numero reale potrebbe essere ancora più alto, a causa della difficoltà nel tracciare i movimenti e le identità di molti di loro. “L’assenza di sistemi di protezione adeguati e la mancanza di coordinamento internazionale stanno condannando un’intera generazione di bambini migranti“, ha dichiarato Catherine Russell, Direttore Esecutivo dell’Unicef. L’organizzazione chiede per questo un intervento immediato da parte dell’Unione Europea e degli Stati membri per rafforzare i meccanismi di soccorso e accoglienza, con particolare attenzione ai minori.

L’Unicef, poi, sottolinea inoltre la necessità di garantire corridoi sicuri per i bambini in fuga da conflitti, persecuzioni o condizioni di estrema povertà. “Non possiamo continuare a permettere che questi bambini muoiano o scompaiano nell’indifferenza generale“, ha aggiunto Russell. Le storie dei bambini migranti sono spesso invisibili: volti e nomi che si perdono nel mare o nei centri di detenzione. Molti di loro lasciano i Paesi di origine per sfuggire a violenze, conflitti e miseria, affrontando viaggi pieni di rischi con la speranza di un futuro migliore. Tuttavia, il Mediterraneo si trasforma troppo spesso in una tomba silenziosa per queste vite spezzate. La crisi dei bambini migranti scomparsi nel Mediterraneo richiama la responsabilità di tutti i governi e delle organizzazioni internazionali. Garantire un sistema di accoglienza sicuro, dignitoso e rispettoso dei diritti umani è una priorità che non può essere ulteriormente rimandata. La situazione, denuncia l’Unicef, è aggravata dall’assenza di politiche migratorie comuni e di un approccio condiviso alla gestione dei flussi migratori. Solo un impegno congiunto potrà impedire che il Mediterraneo continui a essere teatro di tragedie umane su vasta scala. “Ogni bambino scomparso è un fallimento della comunità globale”, conclude l’Unicef, ricordando che dietro ogni numero c’è una vita, una famiglia e una storia.

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