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Migranti, l’accoglienza in Campania tra emergenze inesistenti e gestione precaria

Roma, 27 marzo 2025 – Il nuovo report di ActionAid e Openpolis, intitolato “Accoglienza al collasso. Centri d’Italia 2024”, scatta una fotografia chiara e allarmante sui centri di accoglienza straordinaria (Cas) e sul sistema Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) in Campania. Nonostante la logica dell’emergenza continui a guidare l’approccio politico, la percentuale di persone accolte è solo lo 0,18% della popolazione regionale, inferiore alla media nazionale.

La maggior parte delle persone accolte è ospitata in Cas governativi, gestiti dalle prefetture, che rappresentano il 67,5% dei posti disponibili in regione. In particolare, la provincia di Caserta mostra dati preoccupanti, con l’81% dei posti concentrati in Cas. Situazione simile si riscontra a Salerno (63,3%) e nella città metropolitana di Napoli (64%), dove prevalgono grandi strutture, spesso affidate a soggetti for profit.

La regione Campania è seconda solo alla Sicilia per il numero di minori stranieri non accompagnati (Msna) accolti (820 minori, pari al 12% del totale nazionale). Un dato che desta particolare preoccupazione è la crescita di presenze nei Cas minori senza servizi garantiti, che da 70 minori nel 2022 sono salite a 259 nel 2023. Il più grande Cas minori d’Italia, con 60 posti, è proprio nel napoletano.

Nonostante un incremento dei posti nel circuito Sai dedicato ai minori, le presenze in questi centri sono diminuite, con 52 letti inutilizzati, evidenziando una gestione definita dal report “irrazionale”.

Significativo l’aumento del sistema dei Cas per adulti, quasi raddoppiato in un anno: da 3.785 persone accolte nel 2022 a oltre 6.820 nel 2023, con un forte incremento delle grandi strutture, che ospitano quasi il 66% degli accolti. Napoli rappresenta il caso emblematico di una gestione orientata verso l’ospitalità di massa, con strutture che superano in media i 109 posti e oltre il 90% dei posti complessivi concentrati in centri di grandi dimensioni.

Altro elemento critico emerso dal report riguarda le revoche dell’accoglienza, aumentate esponenzialmente: da 1.790 nel 2022 a oltre 5.010 nel 2023, con picchi significativi nelle prefetture di Napoli, Caserta e Salerno, facendo emergere sospetti di revoche strumentali per liberare posti.

Infine, sul fronte della trasparenza, la Campania mostra dati relativamente migliori rispetto alla media nazionale, con il 30% di contratti affidati senza gara, rispetto al 71% nazionale. Un dato positivo ma insufficiente a bilanciare una situazione complessiva caratterizzata da una gestione precaria e spesso orientata al profitto, lontana dai principi di un’accoglienza dignitosa e sostenibile.

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