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Migranti, l’allarme di Unhcr: da inizio anno più di 400 morti, significano in media due al giorno

Roma, 2 maggio 2023 – Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, sono stati oltre 4.700 i migranti che hanno fatto ingresso sulle coste italiane nel mese di aprile, segnando un calo rispetto ai mesi precedenti. È quanto riporta l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in una nota, evidenziando che i Paesi di partenza principali sono stati la Libia e la Tunisia.

Migranti, nel Mediterraneo due morti al giorno

Il rapporto sottolinea che, nonostante il calo complessivo degli arrivi, la Tunisia è tornata a essere il primo Paese di partenza per gli sbarchi in Italia, con il 73% di tutti gli arrivi via mare registrati nel mese di aprile. Lampedusa ha continuato a essere il principale punto di sbarco, accogliendo il 76% delle persone arrivate nel corso del mese. Altri porti di sbarco includono Pantelleria, Ravenna, Reggio Calabria e Catania. Analizzando le nazionalità di origine, invece, si osserva che le più comuni sono state quelle provenienti dal Bangladesh, dalla Siria, dalla Tunisia, dalla Guinea, dall’Egitto, dal Pakistan, dal Mali e dal Sudan.

Tuttavia, il rapporto dell’Unhcr evidenzia anche un aspetto tragico: nel solo mese di aprile sono stati segnalati 10 morti e 62 dispersi nel Mediterraneo centrale, con quattro diversi incidenti che hanno avuto origine dalla Tunisia. Ciò equivale a oltre due vittime al giorno lungo questa rotta, rappresentando il 95% delle vittime in tutto il Mediterraneo nel corso del mese. Dall’inizio dell’anno, il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo centrale ha superato quota 400, rappresentando circa l’85% delle vittime totali in tutto il Mediterraneo.

L’Unhcr ha sottolineato il suo impegno nei luoghi di sbarco, supportando le autorità italiane con team dedicati per fornire assistenza e individuare e prendersi cura dei minorenni e delle persone più vulnerabili. Tuttavia, l’organizzazione ha ribadito la necessità di potenziare risorse e capacità per far fronte a questa emergenza umanitaria. Per questo l’Unhcr ha rinnovato l’appello alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un accesso più ampio a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale.

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