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Migranti, l’esperto di immigrazioni Massimo Livi Bacci spiega perchè ne abbiamo bisogno “e anche Salvini lo sa”

Roma, 22 settembre 2022 – “Il dibattito sulle migrazioni è regredito in modo preoccupante. Eppure il nostro Paese continua a esprimere una forte domanda di lavoro immigrato, e se vogliamo conservare i nostri livelli di vita, la nostra capacità di sviluppo e di competere in campo internazionale, dovremo assorbire flussi imponenti di migranti nei prossimi decenni. Che daranno un apporto vitale al paese, ma sui quali occorrerà anche investire. Investire per “includere”, economicamente, socialmente e culturalmente. O vogliamo forse che i migranti restino “esclusi”, a centinaia di migliaia, a milioni, tenuti fuori delle porte della nostra società?”. In una lunga intervista rilasciata a Il Riformista, Massimo Livi Bacci, ex docente di Demografia alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze, nonché ex segretario generale e presidente della International Union for the Scientific Study of Population, ha parlato dell’importanza dei migranti in Italia.

Migranti, perchè sono importanti

Nell‘intervista l’esperto ha parlato di Memorandum Italia-Libia, di come andrebbe per lo meno rivisto, considerando il fatto che l’intesa “tra Italia e Libia presuppone che il nostro partner sia uno stato funzionante e responsabile. Così, con tutta evidenza, non è. Non so quale formula o procedura diplomatica vada seguita; cancellazione, sospensione, riformulazione, non rinnovo alla scadenza. Dovrà essere una formula che riconoscendo l’impossibilità di implementare le disposizioni dell’intesa”. Ma non solo. Il professore ha anche esaminato le varie proposte, alcune del tutto irrealizzabili, dei politici in tema di immigrazione: “È stato più volte affermato che il blocco navale, che è un atto di guerra, è impossibile, se non vogliamo anche noi contribuire al disordine mondiale. Inoltre, dati alla mano, l’invasione non c’è, e comunque può essere regolata dagli strumenti legali esistenti.

I respingimenti di massa non possono farsi, sono contro il diritto internazionale. Si può “respingere” la singola persona, esaminando il caso particolare, e constatato che non sia meritevole di protezione o di asilo, secondo modalità ben stabilite dalla legge. Non si possono respingere tutti i passeggeri di un barcone, di una nave, di un autobus, senza l’accurato esame dei casi individuali. Il diritto internazionale lo vieta, il senso di responsabilità di uno stato civile anche”. Nemmeno esternalizzare le frontiere servirebbe: “In casi di emergenza può essere opportuno frenare un flusso eccezionale di immigrazione con intese internazionali (che coinvolgono finanziamenti imponenti, come nel caso della Turchia) con paesi che ospitino migranti diretti altrove.

Ma non può trattarsi di politiche strutturali: come la cura del territorio può minimizzare gli effetti dannosi di piogge torrenziali e prolungate, così le politiche di intese sociali, economiche, culturali con i paesi di origine possono canalizzare i flussi migratori. Si tratta ovviamente di politiche complesse, costose, difficili, di lungo periodo, che richiedono inoltre un impegno “bipartisan”, e non possono cambiare ad ogni alternanza di governo”, ha infatti sottolineato.

La teoria dell’invasione

Ma c’è di più: l’Italia, volente o nolente, ha bisogno dei migranti. “Il nostro Paese continua a esprimere una forte domanda di lavoro immigrato. E se vogliamo conservare i nostri livelli di vita, la nostra capacità di sviluppo e di competere in campo internazionale, dovremo assorbire flussi imponenti di migranti nei prossimi decenni. Che daranno un apporto vitale al paese, ma sui quali occorrerà anche investire. Investire per “includere”, economicamente, socialmente e culturalmente”. Tra l’altro, l’Europa ha dimostrato di essere in grado di gestire i flussi migratori con l’Ucraina. “Questo tempestoso disordine sistemico può essere moderato solo dalla grande politica internazionale: i singoli stati, anche i più forti, sono impotenti.

Questa considerazione non può renderci ottimisti, e occorre essere pronti ad affrontare situazioni eccezionali. Con gli Ucraini l’Europa, si è mossa bene, ma così facendo ha creato profughi di serie A (gli Ucraini) e profughi di serie B (tutti gli altri) che non godono dei privilegi legali e monetari dei primi. Un’ingiustizia frutto della ragion di stato”.

Intanto, alcuni continuano a parlarle di una presunta invasione che i dati non confermano. “L’immigrazione viene criminalizzata da almeno la metà delle forze politiche italiane. Di immigrazione abbiamo bisogno. Su questo non ci sono dubbi. Se per questo lo sanno pure i leghisti anche se non lo dicono. Con una popolazione che diminuisce, i giovani che diminuiscono, una natalità bassissima, noi abbiamo una forte necessità di immigrazione“, ha infatti sottolineato in conclusione.

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