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Migranti. L’Italia in una posizione scomoda, il nuovo muro sovranista pone un problema al Consiglio europeo

Roma, 30 giugno 2023 – Nel corso di un intenso Consiglio europeo, i leader sovranisti Viktor Orban dell’Ungheria e Mateusz Morawiecki della Polonia hanno bloccato gli accordi fino a tarda notte, facendo saltare l’intesa sul patto migratorio. I due presidenti si sono opposti alla norma che prevede la ricollocazione obbligatoria dei migranti o una compensazione economica per i Paesi contrari a tale disposizione. Questa trattativa, dai toni drammatici, ha creato una spaccatura all’interno degli schieramenti conservatori.

La leader del partito italiano Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si è trovata in una posizione imbarazzante poiché l’Italia aveva già votato a favore dell’accordo nel vertice dei ministri degli Interni precedente. Ognuno dei partecipanti a questa complessa partita politica sta cercando di difendere gli interessi nazionali del proprio paese, ma ciò ha portato a un corto circuito che mette in imbarazzo la presidente del Consiglio italiano.

Giorgia Meloni ha tentato di mediare la situazione e ha incontrato Orban e Morawiecki durante il vertice, ma è rimasta sulla posizione della maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea che sostengono l’accordo già approvato. Al contrario, i leader ungheresi e polacchi chiedono una modifica del regolamento già stabilito e l’introduzione del principio dell’unanimità per i prossimi passaggi.

Questo momento di tensione all’interno del summit ha evidenziato un’inaspettata metamorfosi di Giorgia Meloni. Nonostante il tema dei migranti sembrasse un punto di approdo positivo durante la giornata, si è rivelato un dossier estremamente complicato, come dimostrato dai blocchi dei lavori del Consiglio europeo avvenuti durante la tarda serata e la notte.

La posizione scomoda dell’Italia si manifesta quando si affronta il tema del regolamento sull’asilo, con la Polonia e l’Ungheria, paesi guidati da leader conservatori alleati di Meloni e del suo partito alle prossime elezioni europee, da una parte e la premier italiana dall’altra.

Questo nuovo muro sovranista creato da polacchi e ungheresi pone anche un problema al Partito Popolare Europeo (PPE), che sostiene posizioni moderate e sta lavorando duramente per raggiungere un accordo elettorale con i conservatori. Proprio ieri, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, vicepresidente del PPE, ha incontrato gli europarlamentari del suo partito a Bruxelles.

Tutto ciò avviene in vista della trasferta di Giorgia Meloni a Varsavia, una missione che si preannuncia più imbarazzante del previsto, considerando gli ostacoli creati dai leader sovranisti polacchi e ungheresi. La situazione rimane incerta e complessa, con l’Italia bloccata in una posizione di disagio e con un futuro incerto per quanto riguarda l’accordo migratorio all’interno dell’Unione Europea.

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