Roma, 13 novembre 2024 – Si intensifica la polemica tra Italia e Stati Uniti dopo le critiche mosse da Elon Musk ai giudici italiani, accusati di ostacolare la gestione dei migranti in Albania. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una nota ufficiale, ha risposto duramente agli attacchi di Musk, recentemente nominato alla guida del futuro “Dipartimento dell’Efficienza” da Donald Trump, probabile nuovo presidente degli Stati Uniti.
Migranti, Mattarella replica a Musk
“La nostra è una democrazia sovrana, che rispetta la Costituzione,” ha dichiarato Mattarella, riferendosi a una simile presa di posizione del 2022 contro le critiche di Laurence Boone, ministra francese. Per il Capo dello Stato, Musk, in procinto di assumere un ruolo governativo in un Paese alleato, dovrebbe astenersi dal “impartire prescrizioni all’Italia”. Il ceo di Tesla, infatti, ha recentemente ritwittato commenti critici contro la magistratura italiana, accusandola di violare il principio democratico con la sospensione di trattenimenti in attesa di trasferimento. “Vivono in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere decisioni?” ha scritto Musk, alimentando il dibattito e ricevendo il sostegno di Eva Vlaardingerbroek, opinionista olandese di destra. Musk, poi, ha definito “inaccettabile” l’intervento dei giudici, affermando che il tribunale non rispetterebbe le disposizioni dell’esecutivo.
Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, ha risposto accusando Musk di ingerenza in questioni italiane e lamentando l’assenza di una ferma difesa istituzionale. “Ci sono confini che non possono essere violati da chi si ingerisce negli affari interni di un Paese sovrano,” ha commentato Santalucia, ricordando il dovere di rispetto anche per i “confini ideali” dell’Italia.
L’escalation delle tensioni si inserisce in un momento delicato: un emendamento proposto da Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia, intende trasferire la competenza sui trattenimenti dalla sezione specializzata per l’immigrazione del Tribunale alla Corte d’Appello. La modifica è al vaglio delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera nell’ambito del decreto Flussi, destinato a riformare l’immigrazione. L’emendamento, quindi, assegna alla Corte d’Appello il compito di convalidare il trattenimento dei migranti richiedenti protezione internazionale, mentre la sezione specializzata continuerà a occuparsi dei ricorsi sui dinieghi di protezione speciale.
La situazione si conferma complessa e potenzialmente esplosiva, poiché la nuova riforma rischia di generare un ulteriore conflitto istituzionale, mentre il dibattito politico si estende oltre i confini nazionali.
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