Roma, 20 luglio 2023 – Il Memorandum firmato dall’Unione Europea e dalla Tunisia sui migranti ha suscitato forti critiche da parte della Cgil, che ha espresso un giudizio “fortemente critico” sulla sua natura e contenuti. Secondo la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, infatti, l’accordo non sostiene i processi di democratizzazione e di promozione dei diritti umani. Ma sembra piuttosto perpetuare la politica di esternalizzazione e militarizzazione delle frontiere europee.
Migranti, le critiche della Cgil al Memorandum Ue-Tunisia
“Esprimiamo un giudizio fortemente critico sul memorandum d’intesa firmato domenica scorsa tra l’Ue e la Tunisia, alla presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Un accordo che invece di sostenere processi di democratizzazione e di promozione dei diritti universali continua con la politica di esternalizzazione e militarizzazione delle frontiere europee, e che offre risorse in cambio dell’azione di criminalizzazione della migrazione. La è uno Stato che vive una crisi democratica, il dissenso e la protesta sono criminalizzati, il nazionalismo e il razzismo sono i nuovi tratti identitari, basti pensare a quanto viene riservato ai migranti sub-sahariani”, si legge in una nota della Cgil.
“L’obiettivo dichiarato più volte nel testo del memorandum e dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è quello di combattere il traffico illegale di persone. E non di eliminare le cause delle migrazioni forzate. Di costruire canali di migrazione legale e di investire nello sviluppo locale, con priorità alle zone maggiormente povere. Tra le finalità, invece, compaiono: attrezzare la guardia costiera a reprimere le partenze. Accordando la piena collaborazione per rimpatriare tutti coloro che riusciranno ad attraversare il Mediterraneo. Nulla si dice della necessità di regolarizzare chi è in Italia e in Europa per eliminare sfruttamento e condizioni di vita disumane. Permettendo così a queste persone di riconquistare diritti e dignità e contribuire con il proprio lavoro regolare a sostenere anche il Paese di accoglienza.
Crediamo che l’Unione europea avrebbe dovuto imporre delle condizionalità per il ripristino del rispetto dei diritti umani universali. Per le libertà civili e sindacali. Per la pace e la sicurezza. Purtroppo nulla di tutto ciò viene garantito dalla Repubblica Tunisina”, conclude la nota.
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