Roma, 6 marzo 2024 – L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha recentemente rilasciato un rapporto sconvolgente riguardante la tragica perdita di vite umane tra i migranti nel 2023. Secondo i dati ufficiali, almeno 8.565 migranti hanno perso la vita lungo le rotte in tutto il mondo durante il 2023. E questo rende il 2023 l’anno peggiore del decennio per il bilancio delle vittime.
Migranti, nel 2023 sono state almeno 8.565 le vittime della rotta
Il Missing Migrants Project, un database ad accesso aperto creato dieci anni fa per monitorare le morti e le sparizioni dei migranti. Dal 2014, il Missing Migrants Project ha documentato oltre 63.000 casi di migranti scomparsi o deceduti, ma si ritiene che la cifra reale sia molto più elevata a causa delle difficoltà nella raccolta dei dati, soprattutto in aree remote. Secondo la sua analisi, il triste bilancio del 2023 supera il record precedente del 2016, quando persero la vita 8.084 persone. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha evidenziato che, poiché i percorsi migratori sicuri e regolari rimangono limitati, centinaia di migliaia di individui rischiano la vita ogni anno attraversando rotte irregolari in condizioni pericolose.
La traversata del Mediterraneo, tra l’altro, è stata identificata come la rotta più mortale. Sono state almeno 3.129, infatti, le vittime o le persone scomparse registrate solo lo scorso anno. Più della metà delle morti di migranti nel 2023 è stata causata da annegamento, mentre il 9% è stato attribuito a incidenti automobilistici e il 7% a episodi di violenza.
Ugochi Daniels, vicedirettore generale dell’Oim, ha commentato questa drammatica situazione. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di commemorare tutte le vite perdute e l’urgente necessità di impegnarsi per una migrazione sicura per tutti. “Ognuna di queste persone rappresenta una terribile tragedia umana che colpisce le famiglie e le comunità per anni a venire“, ha affermato Daniels. “Questi dati terrificanti ci ricordano l’urgente bisogno di adottare misure più incisive per garantire che la migrazione sia un’opzione sicura e dignitosa per tutti. Tra dieci anni nessuno dovrebbe rischiare la propria vita in cerca di una vita migliore”, ha aggiunto poi.
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