Roma, 9 giugno 2023 – In un importante sviluppo durante il Consiglio Affari Interni dell’Unione Europea, è stato raggiunto un accordo tra i 27 Paesi membri per approvare due pacchetti legislativi cruciali riguardanti le procedure di frontiera e la gestione dell’asilo. Queste norme costituiscono un elemento fondamentale del nuovo Patto sulla migrazione, che mira a fornire una cornice normativa completa e coerente sull’argomento. Con l’approvazione all’unanimità dei 27 Paesi, il Consiglio ha stabilito il suo mandato negoziale per raggiungere un accordo finale con il Parlamento Europeo.
Il punto cruciale delle discussioni è stato raggiungere un testo soddisfacente riguardo alla definizione dei Paesi terzi sicuri, dove i migranti che non ricevono asilo potranno essere inviati. Alla fine, l’Italia ha votato a favore dei due regolamenti chiave del Patto Migrazione e Asilo, mentre Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lituania, Malta e Bulgaria si sono astenuti. Non ci sono stati voti contrari da parte di nessuno dei Paesi membri.
Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha commentato l’accordo raggiunto, affermando che l’Italia ha assunto una posizione di grande responsabilità e ha trovato sostegno da parte di altri Paesi. Ha sottolineato l’importanza di rendere attuabili le procedure di frontiera e ha descritto questa giornata come l’inizio di un nuovo percorso, non solo un punto di arrivo. Piantedosi ha inoltre sottolineato che era fondamentale evitare formulazioni che potessero indebolire la possibilità di stipulare accordi con Paesi terzi, rafforzando così la proiezione esterna dell’UE. Ha confermato che il principio stabilito è che ogni Stato membro avrà il potere di decidere con quali Paesi stabilire accordi.
La commissaria agli Affari interni dell’UE, Ylva Johansson, ha usato una metafora atletica per descrivere la situazione, affermando che la maratona si sta avvicinando alla fine, ma che potrebbero esserci ancora ostacoli da superare. I ministri degli Interni dei 27 Paesi membri si sono riuniti in Lussemburgo per il Consiglio Affari Interni e Giustizia, focalizzato sulla riforma delle regole migratorie nell’UE, inclusa nel Patto Migrazioni e Asilo proposto dalla Commissione Europea, che si prevede di chiudere entro il 2024.
La questione centrale del dibattito riguardava il peso eccessivo che grava sui Paesi costieri come Grecia, Italia, Malta e Spagna, che sono responsabili dell’elaborazione delle domande di asilo e dell’interrogatorio iniziale dei migranti. Si è discusso a lungo sulla possibilità di introdurre un sistema di quote per ridistribuire equamente i flussi migratori tra i vari Paesi dell’UE. Tuttavia, questa proposta è stata osteggiata da Paesi come Polonia e Ungheria, che si oppongono fermamente a qualsiasi forma di meccanismo di collaborazione in materia di migrazione.
Nonostante l’approvazione della riforma da parte del Consiglio, i negoziati con il Parlamento Europeo si prospettano complessi. Il Parlamento è diviso su alcuni elementi chiave della proposta di riforma, in particolare riguardo ai meccanismi di quote, che incontrano resistenza nell’essere istituzionalizzati.