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Migranti della rotta balcanica: basta violenze contro i rifugiati

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Roma, 5 febbraio 2021 – “Il rispetto della dignità umana viene prima di ogni altra cosa. Non arrendiamoci al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza“. Inizia così il comunicato pubblicato dal Comune di Padova, dal Cordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e Diritti Umani e dal Centro Diritti Umani Antonio Papisca dell’Università di Padova. Una serie di parole che descrivono perfettamente l’indignazione e l’amarezza per l’indifferenza con cui si stanno trattando i migranti della rotta balcanica e le violenze ai confini dell’Europa.

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Migranti rotta balcanica, cosa sta succedendo

Siamo profondamente indignati e preoccupati per le brutali violenze, pestaggi, torture e sofferenze inflitte sistematicamente ai migranti che giungono ai confini dell’’Europa attraverso la rotta balcanica”, si legge ancora nella nota. Si parla in particolare della Croazia. “Sono ampiamente documentate da giornalisti, operatori umanitari e osservatori internazionali. Siamo allarmati per le condizioni disumane in cui sono costrette, da lunghe settimane, nel gelo di un rigido inverno, le persone che ogni giorno tentano il cosiddetto “game” per chiedere asilo in Europa”.

Richiamano “quanto affermato solennemente dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ricorda che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili”. Che costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.Ricordiamo che la Convenzione sui Rifugiati del 1951, la Convenzione Europea sui Diritti Umani e le leggi europee chiedono agli Stati di proteggere i diritti delle persone in cerca di asilo anche se arrivano in modo illegale. E che le autorità non possono respingere le persone senza aver verificato le reali condizioni di tutte le persone in cerca di protezione”.

Migranti rotta balcanica, le violenze e l’indifferenza degli Stati

Come sappiamo la situazione dei migranti nella rotta balcanica è terribilmente critica. E il comunicato lo specifica bene: “Ricordiamo che “l’Unione Europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà”. Ma anche della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani. “Sono compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze”. L’azione dell’Unione sulla scena internazionale si fonda sui principi che ne hanno informato la creazione, lo sviluppo e l’allargamento. Essa si prefigge di promuovere nel resto del mondo la democrazia, lo Stato di diritto, l’universalità e l’indivisibilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali.” Poi ancora “il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e di solidarietà e il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale” (Trattato di Lisbona)”.

Anche la Costituzione italiana, tramite l’articolo 10, ricorda che “lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalle legge”. Il testo, poi, sottolinea anche che “il rispetto della dignità e vita umana è un obbligo legale e morale, che la ricerca di asilo e di protezione è un diritto umano fondamentale di ogni persona e che i respingimenti generalizzati sono illegali”. Tra l’altro, il Tribunale di Roma lo scorso 18 gennaio scorso ha definito “illegittimo” il comportamento delle autorità italiane che respingono i richiedenti asilo senza raccogliere le loro domande.

La richiesta alle istituzioni

Come ha sottolineato poi anche Papa Francesco, i ““rifugiati e i migranti sono uomini e donne. Bambini, giovani e anziani in cerca di pace”. Per rispondere a questa domanda è necessario combinare quattro azioni: “accogliere, proteggere, promuovere e integrare”“. Ma anche dare attuazione ai Patti Globali dell’’Onu sulle migrazioni e sui rifugiati. Per questo si richiede l’intervento immediato dell’Unione europea, del Consiglio d’Europa e di tutte le agenzie internazionali delle Nazioni Unite per mettere fine a questo intollerabile scandalo nel cuore dell’Europa. In particolare, domandano di mettere a disposizione immediata le risorse economiche e le strutture necessarie per soccorrere le persone bloccate in condizioni disumane nel nord ovest della Bosnia e assicurare almeno il rispetto della loro dignità.

Di utilizzare tutte le misure necessarie per mettere fine alle violenze delle polizie coinvolte nei respingimenti fermando così anche i respingimenti a catena, le riammissioni e le espulsioni collettive e garantendo a tutti l’accesso alla procedura di asilo. Infine, si chiede di sostenere con concreti aiuti e programmi economici gli Enti e le comunità locali della Bosnia ed Erzegovina dove si concentrano i rifugiati e richiedenti asilo in transito”.

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