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Migranti. Salvini-Saviano: scontro dopo l’arresto del sindaco di Riace

Roma, 3 ottobre 2018 – Il caso Riace fa salire ancora la tensione sul tema migranti: il sindaco del comune calabrese Domenico Lucano è da ieri agli arresti domiciliari, insieme alla sua compagna Tesfahun Lemlem, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Ed è subito una nuova puntata dello scontro Salvini-Saviano mentre il mondo politico si divide: i Cinquestelle ribadiscono che “il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell’immigrazione” e la Lega esprime fiducia ai giudici di Locri. Sinistra e Pd difendono, con vari accenti, il sindaco e il modello di integrazione di Riace. Forza Italia, pur tenendo fermo il principio della presunzione di non colpevolezza, osserva con Francesco Paolo Sisto che “il punto è capire se la sua sbandierata accoglienza sia stata moralmente spontanea o personalmente interessata” e definisce “assurde” le accuse di Saviano ai giudici. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel giorno in cui visita Napoli – e ad accoglierlo, oltre al presidio dei centri sociali, c’è anche un corteo spontaneo con cartelli di solidarietà che recitano ‘Mimmo Lucano libero’ -, non si lascia scappare l’occasione: “Accidenti – scrive su Facebook -, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati!”. Lo scrittore Roberto Saviano non fa mancare la sua risposta con la quale si schiera, con un lungo post su Facebook, dalla parte del sindaco – convinto che “Mimmo saprà difendersi” – e attacca l’esecutivo giallo-verde spiegando che “questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell’Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche”.

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