Roma, 3 gennaio 2020 – “Se mi mandano a giudizio è un attacco politico”. Così Matteo Salvini sul voto della giunta per le immunità, il prossimo 20 gennaio, che dovrà esprimersi sulla Gregoretti, la nave della Guardia Costiera bloccata con a bordo 131 migranti al largo di Augusta dal 27 al 31 luglio 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno.
“Se processano me, processano l’Italia”, afferma il leader della Lega in un’intervista a Libero. “Sarebbe un processo politico, non penale. Se ci sarà, lo faremo diventare l’occasione per aprire una riflessione sulla situazione della giustizia italiana e sulla mancanza di dignità e di onore dei politici di una certa parte, che hanno delegato ai magistrati le loro battaglie e il loro potere”. E’ una minaccia? “Non sono io che minaccio. Il Parlamento nel votare sull’autorizzazionea procedere non deve decidere se è giusto o no chiudere i porti ma solo se ho agito daministro pensando di fare l’interesse del mio Paese o se perseguivo interessi miei. E’ ovvio che se mi mandano a giudizio è un attacco politico, e di solito sono i regimi, non le democrazie, a mandare alla sbarra i leader dell’opposizione”.