in

Migranti, sbarchi triplicati nel 2023: da gennaio arrivate più di 20mila persone

Roma, 13 marzo 2023 – Il governo Meloni ha convinto i suoi elettori, in tempo di campagna elettorale, promettendo tra le altre cose di fermare gli sbarchi dei migranti. Un cavallo di battaglia trito e ritrito, che però non sta mantenendo. E questo probabilmente perchè, una volta di fronte alla situazione, si è accorto che non era semplice come pensava. O magari lo sapeva anche prima, e ha preferito mentire a chi stava dando loro fiducia. In ogni caso, i numeri parlano chiaro: nel 2023 sono arrivate in Italia già 20.017 arrivi. Tre volte tanto quelli dello stesso periodo del 2022 (6.152).

minori non accompagnati

Migranti, più di 20 mila arrivi nel 2023

Stando ai dati raccolti dal progetto Missing Migrants dell’Oim, da gennaio i morti e i dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono 323. Il maggior numero di arrivi, per ora, secondo a quanto riportato dal Viminale, si è concentrato tra il 9 e l’11 marzo, quando sono giunte sulle coste italiane 4.566 persone. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani (2.310), guineani (2.380) e bengalesi (1.506). Così come crescono i numeri dei migranti, aumentano anche quelli dei minori non accompagnati (1.965). Di conseguenza, il totale dei profughi inseriti nel sistema di accoglienza è in continua salita: 109.294 al 28 febbraio. Nello stesso mese del 2022, invece, erano 76.967. In 365 giorni, quindi, si è verificato un aumento del 42%: 32.327 ospiti in più. La maggior parte (74.937), tra l’altro, si trovano in centri non gestiti dalla rete Sai. Altri 1.113, poi, sono ospiti degli hotspot.

Per quanto riguarda le domande di protezione internazionale, poi, nel 2022 ne sono state presentate 77.195. Un numero nettamente inferiore a quello degli altri Paesi europei: in Germania, per esempio, le richieste sono state 217.735; 137.505 in Francia, 116.140 in Spagna. Tra l’altro, nemmeno tutte sono state esaminare, ma solamente 52.625. Di queste, poi, 27.385 si sono chiude con un diniego (53%), 6.161 (12%) invece sono state trasformate in status di rifugiato. Il 13% (6.770) sono poi stati i beneficiari di protezione sussidiaria. Infine, 10.865 (21%) sono coloro che hanno ottenuto la protezione speciale. Cosa significano questi numeri? Che il tasso di protezione, rispetto al 2021, è in calo del 9% per quanto riguarda la protezione internazionale. E che, contemporaneamente, invece, sono in crescita le protezioni speciali (+5%) e i dinieghi (+4%).

migranti

Cosa cambia con il Decreto Cutro

Tra l’altro, la protezione speciale è proprio quella che verrà modificata con il Decreto Cruto. All’articolo 7, infatti, viene cancellata la possibilità di non espellere una persona “qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare”. Prima, invece, la norma prevedeva che si tenesse conto “della natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonchè dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese”. Staremo a vedere, ora, se le nuove regole andranno davvero a incidere sulle domande accolte.

“Abbiamo un dovere da compiere e una responsabilità, siamo una generazione di politici che non può dimenticare queste tragedie. Non dobbiamo rimanere indifferenti davanti a questi eventi, non possiamo accettare che il Mediterraneo diventi un cimitero”, ha sottolineato la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola durante l’apertura dei lavori della plenaria a Strasburgo.

>> Tutte le notizie di Stranieri in Italia

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 1 Media: 5]

Strage di Cutro, ecco perchè la Guardia costiera non è intervenuta: il documento con le regole “della vergogna”

Il Bando: 500mila euro per progetti a supporto dei profughi dall’Ucraina