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Migranti, Tajani: “Dobbiamo favorire l’immigrazione regolare, servono investimenti”

Roma, 6 marzo 2023 – “Dobbiamo favorire l’immigrazione regolare. Possiamo portare decine di migliaia di migranti regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perchè le nostre aziende ne hanno bisogno. Poi servono investimenti: l’Italia può fare tanto, ma rischia di essere una goccia nel mare nella questione della migrazione. L’Italia da sola non basta, perchè il fenomeno è troppo grande. Serve più solidarietà europea”, è quando dichiarato dal vice Premier nonché ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tgcom 24.

Migranti, Tajani: “Apriremo a migliaia di regolari”

“L’emergenza migratoria è il problema più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni, forse decenni e l’Italia non può farlo da sola”, aveva affermato al Corriere della Sera Tajani in un’intervista rilasciata lo scorso 5 marzo. Già allora, infatti, i numeri erano significativi. Dopo la strage di Cutro, poi, non si può più temporeggiare: per evitare ulteriori morti servono più vie legali di ingresso. “Nel 2022 le forse dell’ordine hanno fatto 1.170 interventi di law enforcement, in cui hanno recuperato 38.507 migranti, e 917 interventi di search and rescue, con 57.028 migranti soccorsi”, aveva ricordato. Questi interventi, però, non sono sufficienti. Come non lo è la gestione lasciata in mano all’Italia. Perciò serve l’aiuto “in primis dell’Europa, poi dell’Onu e anche del Fondo Monetario”.

Rispetto alle responsabilità del ministro Piantedosi per la strage di Cutro, ha dichiarato che “la magistratura farà il suo lavoro, si vedrà se esistono responsabilità o se, come credo, è stata una tragica, terribile fatalità”. In ogni caso, non crede che gli si possa dare una colpa. “Nessun dubbio su Piantedosi. Si tratta di una persona perbene, un uomo scrupoloso, attento, che ha affrontato tante crisi, che lavora su ogni aspetto. Siamo compatti. Sì, perché non esistono mille ricette. Troppo facile speculare su drammi come questi e gridare alle dimissioni. Noi siamo in campo tutti i giorni per aprire il nostro Paese a maggiori ingressi, controllati e sicuri, ma la spinta che arriva è tale che non può esserci un’unica risposta, spesso puramente demagogica. Una politica seria deve fare un passo avanti e capire quello che si può fare per arginare e risolvere un problema immenso. Uno è quello che possiamo fare noi come Paese. Io e Meloni siamo stati più volte in Africa e nel Mediterraneo per siglare accordi, per sbloccare aiuti soprattutto per la Tunisia. Ma serve molto di più“, ha detto poi in conclusione.

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