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Migranti. Una nuova cittadina onoraria per Lampedusa: Maria Raimondo, nata nell’ambulatorio del Punto Territoriale d’Emergenza

Roma, 2 maggio 2024 – Sabato prossimo, un evento straordinario segnerà una tappa significativa nella storia delle isole Pelagie: la conferenza della cittadinanza onoraria alla giovane Maria Raimondo, la prima bambina nata a Lampedusa dopo ben 51 anni. Questa decisione, deliberata dal consiglio comunale, è un riconoscimento del valore umano e della resilienza di questa comunità, oltre che un simbolo di speranza per il futuro.

Maria, attualmente di due anni e mezzo, vive ora a Piana degli Albanesi insieme ai suoi genitori, ma il legame con la sua terra di nascita rimane indissolubile. Per onorare la sua venuta al mondo, il nascente parco giochi in via Roma sarà dedicato a lei, un gesto che rimarrà come un segno tangibile dell’affetto e dell’accoglienza della comunità locale.

La sua storia è emblematica di molte realtà che si intrecciano nelle acque del Mediterraneo: Maria è venuta alla luce il 31 luglio 2021 nell’ambulatorio del Punto Territoriale d’Emergenza (Pte), in una situazione di emergenza e di solidarietà. La madre di Maria, Rita, ivoriana di 38 anni e già madre di due gemelli, faceva parte di un gruppo di migranti salvati e sbarcati poco prima a molo Favarolo. Giunta alla fine della gestazione, Rita è stata trasportata al poliambulatorio come misura precauzionale.

È stato lì che ha iniziato il travaglio, in circostanze che richiedevano un intervento immediato. Ma in quel momento critico, è stata la dedizione e la professionalità di Maria Raimondo, un’infaticabile infermiera di Corleone in servizio all’ambulatorio di Lampedusa, a fare la differenza. È stata lei a assistere e supportare Rita durante il parto, dando così il benvenuto al mondo a questa piccola bambina che ha preso il suo nome.

La storia di Maria Raimondo è un esempio di come l’impegno e la dedizione degli operatori sanitari possano fare la differenza nelle situazioni più delicate e complesse. È anche un richiamo alla solidarietà e alla compassione che possono unire le persone, indipendentemente dalle loro origini o dalle loro circostanze.

Sabato, durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, sarà presente il vice prefetto Carmen Cosentino, a rappresentare il dipartimento Libertà Civili e Immigrazione. Sarà un momento di celebrazione, ma anche di riflessione sulla necessità di accogliere e valorizzare le storie e le esperienze di chi, come Maria, porta con sé il ricordo di una nascita che ha segnato non solo la sua vita, ma anche quella di una comunità intera.

Maria Raimondo diventa così un simbolo di speranza e di inclusione, un testimone vivente della forza e della resilienza di chiunque si trovi a affrontare le sfide della migrazione e dell’accoglienza. La sua storia rimarrà un faro di luce in un mondo spesso segnato dall’oscurità, un promemoria del potere trasformativo dell’amore e della solidarietà umana.

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