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Migration compact, ok all’Italia dalla Commissione Europea: “Stessa agenda”

Il presidente Juncker scrive a Renzi: “Conferma il bisogno di un approccio europeo”. Ma non parla degli eurobond: “C’è già il fondo euro-africano”

 

Roma – 21 aprile 2016 –  “Abbiamo la stessa agenda”. Il governo italiano incassa l’appoggio della Commissione Europea sul Migration Compact, la proposta che vorrebbe riscrivere i rapporti tra Ue e paesi d’Origine e di transito, soprattutto africani, per la gestione dei flussi migratori. 

In una lettera inviata ieri al premier Renzi,  Jean-Claude Juncker saluta con favore il documento, che  “conferma il bisogno di un approccio europeo alla migrazione che ho chiesto sin dalla mia elezioni a presidente della Commissione”.“L’azione esterna dell’Unione Europea appare in maniera molto prominente nell’Agenda Europea sulla Migrazione”. 

“Anch’io sono convinto – scrive Juncker – che solo un più forte approccio europeo all’attuale crisi dei rifugiati, che includa  politiche interne ed esterne all’Ue, ci aiuterà a gestire in maniera ordinata i flussi verso l’Europa e a tornare a un pieno funzionamento del sistema Schengen in uno spirito di migliorata solidarietà”.  

“L’Unione Europea ha bisogno di gestire insieme i suoi confini esterni, garantire la salvezza dei rifugiati che hanno bisogno di protezione, offrire vie legali ai migranti che vengono in Europa e mantenere aperti i suoi confini interni” aggiunge Juncker. Quindi si dice d’accordo sulla “necessità di trovare mezzi innovativi di finanziamento alla nostra azione esterna nel campo dell’immigrazione”. 

In realtà il presidente della Commissione Europea non cita i bond (europei o euro-africani) proposti dall’Italia e già bocciati dalla Germania. Ma ricorda al summit di La Valletta dello scorso novembre è stata decisa l’istituzione di un Fondo euro-africano da 1,8 milioni di euro. 

“Questo fondo può finanziare progetti che affrontino le cause della migrazione irregolare e promuovano opportunità economiche ed eque, sicurezza e sviluppo, compresi progetti di infrastrutture. Ha già consentito progetti per un totale di 350 milioni di euro, coprendo aree come la creazione di lavoro, una migliore gestione dell’immigrazione e la sicurezza”.

Sempre a La Valletta è stato confermato il principio che la migrazione e la mobilità vanno considerate tra le strategie di sviluppo e il Consiglio Europeo ha dato alla Commissione il compito di far valere “il principio del più-per-più”  con i rimpatri. “La Commissione ha lavorato per implementare questo principio sviluppando incentivi su misura da usare nei rapporti con i Paesi terzi per migliorare gli accordi di riammissione esistenti e concluderne altri nuovi”. 

“La Commissione – conclude Juncker – continuerà a lavorare duro e a continuare a spingere perché ci sia più Europa, più ambizione e una più veloce realizzazione in tutti gli aspetti dell’Agenda Europea per l’Immigrazione, inclusi i suoi aspetti esterni”. Una comunicazione su quanto fatto finora sarà sul tavolo del consiglio Ue di fine giugno. 

 

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