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Migrazione legale. Carenze di manodopera e di competenze, le proposte della Commissione Ue

Roma, 26 marzo 2024 – La Commissione europea ha presentato il 20 marzo scorso un piano d’azione per affrontare le carenze di manodopera e di competenze nell’ambito della strategia dell’UE volta a promuovere la competitività e a rafforzare la resilienza economica e sociale.  

Da quasi un decennio la carenza di manodopera e di competenze è in aumento in tutti gli Stati membri. Si tratta di una carenza determinata dai cambiamenti demografici, dalla domanda di nuove competenze connesse agli sviluppi tecnologici e alla duplice transizione, dalla necessità di sviluppare ulteriormente i nostri settori industriali, dalle esigenze in materia di difesa e sicurezza e dalle sfide relative alle condizioni di lavoro in alcuni settori e località . Quasi due terzi (63 %) delle piccole e medie imprese hanno dichiarato, in una recente indagine Eurobarometro, di non riuscire a trovare i talenti di cui hanno bisogno. Entro il 2030 si prevede la creazione di 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro nel solo settore delle energie rinnovabili. La Commissione ha individuato 42 professioni che considera professioni caratterizzate da carenza di personale a livello dell’UE.

Il piano d’azione è uno dei principali risultati dell’Anno europeo delle competenze. Si basa sulle numerose misure politiche e di finanziamento già adottate a livello dell’UE, quali il patto per le competenze, che finora ha fornito formazioni a 3,5 milioni di lavoratori, gli obiettivi in materia di occupazione e competenze per il 2030 approvati nel vertice sociale di Porto, la direttiva sui salari minimi adeguati, la direttiva relativa al lavoro mediante piattaforme digitali e i 65 miliardi di € di fondi dell’UE a disposizione da investire nelle competenze.

Il piano d’azione, presentato in collaborazione con le parti sociali, definisce  cinque settori azioni da attuare rapidamente a livello dell’UE, nazionale e delle parti sociali:

  • sostenere l’attivazione delle persone sottorappresentate nel mercato del lavoro
  • fornire sostegno allo sviluppo delle competenze, alla formazione e all’istruzione
  • migliorare le condizioni di lavoro in alcuni settori
  • migliorare la mobilità equa all’interno dell’UE per i lavoratori e i discenti
  • attrarre talenti da paesi terzi.

In  particolare, la Commissione intende:

  • finanziare nuovi progetti per l’eliminazione della disoccupazione di lunga durata
  • finanziare nuovi progetti per l’attivazione e il miglioramento delle competenze dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET)
  • cofinanziare un maggior numero di centri di eccellenza professionale con l’obiettivo di aprire almeno 100 nuovi centri entro il 2027
  • istituire nuovi partenariati per le competenze nell’ambito del patto per le competenze
  • migliorare l’analisi del fabbisogno di competenze – mediante una mappatura del fabbisogno di competenze attuale e futuro – in stretto coordinamento con le agenzie dell’UE
  • analizzare le politiche relative ai congedi per malattia in modo da individuare le migliori pratiche per i lavoratori e le imprese
  • valutare l’impatto delle riforme pensionistiche che introducono maggiori opportunità di pensionamento flessibile e di combinazione del reddito da pensione con uno stipendio
  • effettuare una valutazione tra pari degli approcci nazionali per affrontare i rischi psicosociali sul lavoro

Tra le azioni per le quali si richiede un impegno concreto da parte degli Stati membri e delle parti sociali vi è  quella  di impegnarsi ulteriormente in partenariati per i talenti per migliorare i percorsi di migrazione legale e di collaborare per un quadro europeo volto a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti professionisti di paesi terzi.  Alle  parti sociali  viene anche chiesto di contribuire con le loro competenze alla creazione del bacino di talenti dell’UE per attrarre talenti da paesi terzi

L’attuazione di questo piano d’azione è, per la Commissione,  fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE per il 2030 in materia di competenze e occupazione, che mirano a raggiungere il 78 % dell’occupazione e il 60 % della partecipazione degli adulti a formazioni annuali.

L’UE investe circa 65 miliardi di € in programmi relativi alle competenze, in particolare attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+).

FONTE NEWS: Integrazione Migranti

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