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Milano. Medici cattolici: “Per immigrati accesso difficile alla sanità”

"A volte non vengono accettati in ospedale" Milano, 8 gennaio 2010 – L’assistenza sanitaria agli immigrati, regolari e non, e’ una tematica "alquanto complessa". E il problema riguarda "anche quei cittadini comunitari che in alcuni casi hanno difficolta’ d’accedere al sistema sanitario nazionale. La colpa in questo caso non e’ delle Istituzioni pubbliche, che hanno messo a disposizione tutti gli strumenti necessari, ma di singoli che, operando all’interno delle strutture ospedaliere, non permettono l’accettazione di queste persone, le quali sono costrette a rivolgersi agli ambulatori, laici e religiosi, come quello curato da Opera San Francesco".

Cosi’, in una nota, la sezione milanese dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci) torna sulle dichiarazioni dell’arcivescovo di Milano, che ha festeggiato l’Epifania in Duomo con una celebrazione dedicata agli stranieri che vivono ‘sotto la Madonnina’. Secondo l’Amci, "Milano deve sentirsi provocata dal grido di dolore del cardinale Dionigi Tettamanzi", sul fatto che "Milano ha gli occhi chiusi sugli immigrati".

Per l’associazione, "ancora una volta il presule ambrosiano ha fatto sentire la sua voce a difesa dei piu’ deboli della nostra societa’ i quali, nella giornata in cui si festeggia l’Epifania, si sono ritrovati presso il Duomo di Milano animandolo di canti, preghiere nelle lingue e nelle tradizioni loro proprie. Anche questa e’ integrazione, accoglienza vera, non predicata o semplicemente tollerata", sottolinea l’Amci. "Come medici cattolici di Milano – afferma – sentiamo urgente questo problema e non a caso a fine ottobre scorso abbiamo promosso un convegno dal titolo ‘Migranti irregolari: il diritto alla salute’". Il problema e’ "concreto, reale e non basta rispondere ai richiami morali dell’arcivescovo di Milano con battute da osteria" come "ognuno a casa sua fa quel che vuole", o "a Milano nove nomadi su dieci rubano".

L’Amci milanese e’ convinta che "non sono questi slogan, questi spot ad agevolare un vero cammino d’integrazione. Queste parole provocano solo odio e paura", avverte. I medici cattolici milanesi precisano che "chi delinque deve pagare, chi rifiuta di essere accolto e integrato ha sbagliato indirizzo. Ma e’ forse umano far attendere mesi e mesi il rinnovo di un permesso di soggiorno o creare psicosi inutili che portano solo alla caccia di quello straniero, di quel migrante che con la sua mancanza bloccherebbe non solo il sistema produttivo, ma anche di assistenza della nostra citta’ e regione (basti pensare alle badanti)?", si chiede l’Amci. "In questo caso il monito continuo, incessante del cardinale e’ un invito a volare alto – aggiunge – Spiace solo notare che, invece che volare alto, qualcun altro subito senta il dovere di tornare a volare rasoterra.

E per convincersi sulla bonta’ dell’invito" di Tettamanzi, "basterebbe vedere una volta l’anno quella Messa di Epifania celebrata nel Duomo di Milano. In questo caso la presenza degli amministratori e di quanti siedono nei vari Consigli (comunale, provinciale e regionale) sarebbe piu’ un dovere morale che civico", conclude l’associazione.

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