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Milano. Via Paolo Sarpi: la rivolta della comunità cinese

Scontri tra forze dell’ordine e cittadini cinesi dopo la multa inflitta a una commerciante. Moratti: "Reazione ingiustificata", il console Zhang Limin: "Regole discriminatorie"

MILANO – È partita a una multa da una donna che scaricava merce dalla sua macchina la rivolta della comunità cinese di via Paolo Sarpi, dove si concentrano molte attività commerciali gestite da cittadini della Repubblica Popolare. Ieri pomeriggio ci sono state ore di grande tensione, con tafferugli, cariche, un corteo spontaneo: da una parte le forze dell’ordine, dall’altro gli immigrati che denunciano regole persecutorie.

I fatti
Tutto ha avuto inizio attorno all 9, quando una pattuglia di vigili ha multato una donna, Bu Ruowei, di 26 anni, per aver utilizzato la propria auto come veicolo commerciale. La polizia locale ha anche sequestrato il libretto di circolazione dell’auto per irregolarità. Dopo circa un paio d’ore, la donna avrebbe incontrato di nuovo la stessa vigilessa in un’altra strada della stessa zona. Nuovo controllo, nuova contestazione. A questo punto le ricostruzioni divergono: secondo i vigili la donna avrebbe reagito con un pugno. Secondo la donna sarebbero stati i vigili ad aggredirla con una manganellata.

Alle grida della donna si è formato subito un capannello di altri immigrati che ha circondato l’auto dei vigili. Mentre la giovane – che più tardi è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale – è stata caricata nell’auto dei vigili e portata al Comando locale per essere identificata. E’ scattata allora la rabbia dei cinesi presenti, diventati in pochi minuti oltre trecento. Mentre i vigili attendevano rinforzi, gli immigrati hanno circondato l’auto, prendendola a calci e pugni rompendo il parabrezza e saltando sul tetto. Solo l’arrivo della celere ha permesso di "recuperare" l’auto dei vigili rimasta intrappolata. Una carica di alleggerimento ha disperso per pochi attimi la folla consentendo la "fuga" dei vigili urbani.

Alla fine degli scontri si contavano venticinque contusi tra agenti e vigili, sette cittadini cinesi portati in ospedale, due auto rovesciate. La tensione è rimasta alle stelle per tutta la giornata. Solo nel tardo pomeriggio dopo l’intervento del console che ha avuto un lungo colloquio con i rappresentati delle forze dell’ordine la situazione si è avviata lentamente alla normalità. Non prima però che un gruppo di giovani cinesi organizzasse un’altra protesta improvvisata in contrasto con i più anziani della comunità.

Moratti "Reazione ingiustificata"
Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha condannato le violenze di via Paolo Sarpi, frutto di una "reazione ingiustificata" dei cittadini cinesi alla semplice richiesta di rispetto delle regole. "Ci dispiace per quanto avvenuto – ha detto il sindaco – perché vogliamo una politica all’insegna della solidarietà e dell’accoglienza ma coniugata alla sicurezza e rispetto delle regole. Noi riteniamo che la polizia locale abbia svolto il proprio compito e manterremo la nostra posizione. Non faremo passi indietro perché non ci possono essere zone franche", ha aggiunto riferendosi alle recenti politiche di rafforzamento del controllo del territorio che ospita la comunità cinese.

Secondo il sindaco le recenti politiche di rafforzamento del controllo sul territorio, in vista della creazione di una zona a traffico limitato in via Paolo Sarpi, sono percepite da un lato come "troppo accoglienti", dall’altro come di eccessivo "rigore".

La realtà, ha detto Letizia Moratti, è che Palazzo Marino per la prima volta "fa rispettare le regole", cercando una sintesi tra solidarietà e legalità, in una zona dove vigeva "un’autorizzazione, mai concessa, al carico e scarico in tutte le ore della giornata".

Il console: "Regole discriminatorie"
"Non mi esprimo sull’accaduto perché non conosco ancora nei dettagli cosa è successo – ha detto il console generale della Repubblica Popolare Cinese, Zhang Limin giunto intorno alle 14 sul luogo degli scontri – ma non è un episodio casuale".

Secondo Limin la comunità cinese di via Paolo Sarpi è sottoposta da circa due mesi a pressioni molto forti legate alle limitazioni nell’utilizzo dei carrelli a mano per il trasporto delle proprie merci. "Dobbiamo proteggere gli interessi legittimi dei commercianti regolari", ha detto. Il console ha ringraziato il Comune per lo sforzo fatto per integrare gli immigrati cinesi, però ha aggiunto che "va risolto il problema del divieto (di utilizzo dei carrelli n.d.r.) inoltre due giorni fa c’è stata le delibera del Comune per la Ztl. Dobbiamo discuterne". Per dimostrare che la "linea dura" delle forze dell’ordine sulla questione dei carrelli, tra i cinesi al corteo di protesta c’è chi giura che la scorsa settimana è stata multata addirittura un’anziana signora che usava un normale carrello per la spesa.

Il console Limin ipotizza l’ipotesi di un atteggiamento discriminatorio delle istituzioni nei confronti della comunità cinese: "Non è un episodio casuale, vorrei chiedere in quale altra zona della città è stato vietato di utilizzare i carrelli". Il console si è comunque detto disponibile a "discutere in modo cordiale e pacifico", con l’associazione di italiani ViviSarpi "per dare una soluzione ai problemi dei residenti".

(13 aprile 2007)

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