Roma, 11 giugno 2024 – Mimmo Lucano è nuovamente il sindaco di Riace. Il carismatico politico ha conquistato la carica per la quarta volta, ma questa elezione ha un sapore diverso, segnando un capitolo importante nella sua storia di sofferenza e resistenza.
“È un’emozione indescrivibile,” ha dichiarato Lucano subito dopo l’annuncio della vittoria. “Per me è la quarta volta, ma questa è l’elezione più bella e importante perché proviene da una storia di sofferenza e di resistenza.”
Un Ritorno Trionfale
La carriera politica di Lucano aveva subito un duro colpo nel 2018 quando era stato destituito dalla carica di sindaco a seguito del suo arresto nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri. L’inchiesta riguardava presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti a Riace. In primo grado, Lucano era stato condannato a 13 anni e due mesi di reclusione, una sentenza quasi doppia rispetto a quella richiesta dalla Procura. Tuttavia, in appello, la condanna era stata ridotta ad un anno e mezzo, con pena sospesa.
Un Messaggio di Speranza
Lucano, riprendendo le parole di Gramsci, ha sottolineato la sua determinazione: “Gramsci diceva che bisogna avere sempre il coraggio di continuare e di ricominciare. Ed io l’ho fatto.” Il suo ritorno alla guida del Comune è stato accolto con entusiasmo dai sostenitori, che l’hanno acclamato e hanno intonato “Bella ciao”.
Un Futuro Diviso tra Riace e Bruxelles
Lucano ha vinto anche un seggio al Parlamento europeo, sollevando domande su come gestirà i suoi impegni. “Ancora non so come mi dividerò tra gli impegni al Parlamento europeo e quelli di sindaco, ma per me sarà sicuramente facile e, soprattutto, non cambierà il mio rapporto con la politica vissuta. Io sono uno come tanti e credo di avere gli anticorpi giusti per non creare distanze con i cittadini.”
Un Modello di Accoglienza
Lucano ha ricordato con orgoglio la storia di Riace, che ha accolto persone in fuga dalle guerre e dalle miserie. “Riace ha avuto una storia e un’esperienza fantastica. Ha accolto persone in fuga dalle guerre e dalle miserie. È un’opera che non si vede perché immateriale, ma è questo il nostro biglietto da visita.”