Roma, 15 marzo 2017 – La lotta allo sfruttamento del lavoro passa anche, soprattutto nel campo dell’agricoltura, alla chiusura “dei ghetti come quello di Rignano che abbiamo compiuto la settimana scorsa. Un paese civile non puo’ permettersi ghetti e Rignano e’ solo l’inizio che portera’ il nostro paese a cancellare questi ghetti di lavoratori sfruttati”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, prendendo la parola nel corso della presentazione, a Roma, del quinto rapporto sui crimini agroalimentari in Italia stilato da Eurispes per Coldiretti. Il responsabile del Viminale ha poi ricordato che domani si incontrera’ con il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, per studiare le adeguate misure contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori migranti all’apertura della stagione della raccolta.
Minniti e’ poi tornato a ribadire che intendimento del Viminale e’ quello di contrastare ogni forma di immigrazione illegale che, ha aggiunto, rappresenta “quella cattiva moneta che scaccia la buona moneta. Voglio dire – ha aggiunto – che l’illegalita’ cosi’ massiccia come quella che interessa il nostro paese impedisce poi qualsiasi tipo di immigrazione legale, come si vede anche in agricoltura, e questo non puo’ piu’ essere consentito”. Ricordando come le mafie si stanno nuovamente e sempre piu’ interessando al comparto agroalimentare, anche per la sua forte esplosione negli ultimi anni con fatturati cresciuti di molto, Minniti ha poi concluso che e’ “maturo il tempo anche per alcune modifiche legislative per rimettere al centro il tema della sicurezza alimentare e della sua tracciabilita’”.