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Minniti: fermare in Libia i migranti che non hanno diritto

Roma, 3 luglio 2017 – “Con la Libia abbiamo affrontato anche un tema cruciale, ossia quello dei centri di accoglienza, dove dovranno essere rispettati i diritti umani. Perché è prima della partenza che bisogna distinguere chi abbia diritto alla protezione umanitaria da chi non abbia i requisiti. E, in base alle decisioni dell’Agenzia dell’alto commissariato delle Nazioni Unite, assicurare le partenze ai primi verso l’Europa e il rimpatrio volontario assistito dei migranti economici”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti in un colloquio con il Messaggero nel giorno del vertice a Parigi tra i ministri di Italia, Francia e Germania sugli immigrati. “La partita dell’immigrazione – sottolinea il ministro – si gioca fuori dei confini nazionali, cioè da dove partono i flussi migratori, in Africa. Il destino dell’Europa nei prossimi 20 anni si gioca in Africa. Se qualcuno pensa che l’Africa sia soltanto uno specchio dell’Italia è dentro una drammatica illusione. L’Africa è uno specchio dell’Europa. Se l’Africa va bene, l’Europa andrà bene, se l’Africa va male l’Europa andrà male”.

La partita fondamentale, in questo momento, spiega il titolare del Viminale, si gioca in Libia. Del resto i dati parlano chiaro: “Nei primi cinque mesi di quest’anno – dice Minniti – il 97% dei migranti è arrivato dalla Libia, ma la cosa più incredibile è che non c’è un libico. La Libia è un Paese di transito. Bisogna quindi cercare di creare un governo stabile e stiamo lavorando per farlo, sapendo che anche questo è un modo per combattere i trafficanti di uomini, che hanno bisogno di istituzioni deboli per potersi muovere liberamente”.

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