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Minori stranieri soli: verso intesa Europa-Africa

Problema riguarda soprattutto l’Italia e la Spagna MADRID, 26 novembre 2008 – Un "impegno" a "condividere ed essere corresponsabili" nel rimpatrio dei minori migranti non accompagnati sarà inserito nella dichiarazione della conferenza ministeriale Euro-Africana sulle migrazioni e sviluppo, su proposta del governo spagnolo.

E’ quanto ha anticipato ieri all’agenzia Acn la segretaria di Stato spagnola per l’immigrazione, Consuelo Rumi, al suo arrivo alla conferenza di Parigi.

L’impegno, secondo quanto confermato dall’esponente del governo spagnolo, include anche il ritorno e il reinserimento dei minori nei propri Paesi d’origine. La proposta spagnola, che dovrà essere discussa dalla conferenza, potrebbe essere adottata nelle dichiarazioni finali con modifiche. Una soluzione del problema dei minori migranti non accompagnati, che sbarcano principalmente sulle coste spagnole e italiane, potrebbe dunque essere vicina. Per la prima volta in un vertice Euro-Africano di alto livello, che riunisce in questi giorni a Parigi i delegati di 51 Paesi e di oltre 30 organizzazioni internazionali, si fisserebbe formalmente sulla carta l’obiettivo di frenare l’arrivo dei minori migranti e rimpatriarli al più presto nei Paesi d’origine.

Secondo la bozza della dichiarazione, citata da Radio Cadena Ser, l’impegno appare nel testo della dichiarazione che si approverà oggi a Parigi, dove 24 Paesi dell’Africa occidentale si impegnano ad accettare il ritorno dei propri minori che sbarcano alle Canarie, in Andalusia e a Lampedusa. Nella bozza si afferma che "si stabiliscono come priorità la prevenzione, per evitare che salgano sulle imbarcazioni, la protezione, il ritorno ai propri paesi e il loro re-inserimento".

La proposta è stata avanzata dalla delegazione spagnola, guidata dal ministro degli Esteri, Miguel Angel Moratinos, della quale fanno parte il segretario di Stato, Consuelo Rumi, ma anche la delegata per l’azione estera del governo regionale delle Canarie, Elsa Casas. Obiettivo della conferenza ministeriale, lanciata oltre due anni fa a Rabat, con la celebrazione della prima conferenza Euro-Africana su migrazioni e sviluppo, è concordare un piano pluriennale, che inglobi i tre capitoli fondamentali in materia di migrazioni: la gestione dei flussi legali; la lotta contro quelli clandestini e la promozione dello sviluppo dei paesi di origine e di transito dei migranti.

L’emergenza nella quale si trovano i centri di accoglienza per minori immigrati, sopratutto alle Canarie e in Andalusia, è alla base dell’iniziativa spagnola. Per evitare il collasso, il governo delle Canarie comincerà agli inizi di dicembre il trasferimento di 500 minori immigrati dai centri dell’arcipelago a quello di altre comunità autonome della penisola iberica. Per fine novembre è prevista infatti la firma di un accordo fra il governo regionale e quello centrale, con lo stanziamento di 15 milioni di euro che l’esecutivo dell’arcipelago destinerà all’accoglienza dei ragazzini stranieri "smistati" nei centri delle varie comunità autonome, che accetteranno di accoglierli, indicando il numero dei posti disponibili nelle proprie strutture.

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