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Miraglia (Arci): “Lo Stato si ricorda degli immigrati solo per tasse ed espulsioni”

“Accordo di integrazione e nuovi balzelli sono ingiustizie da sanare al più presto”. Di Giovan Paolo (Pd): “E il centrodestra li considera cittadini di serie B”

 

Roma – 3 gennaio 2012 – “Lo Stato si ricorda degli stranieri solo quando c’e’ da fargli pagare le tasse o da espellerli, e li dimentica quando e’ necessario intervenire per combattere discriminazioni o promuovere percorsi di integrazione”. Cosi’ Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci, commenta all’Adnkronos la nuova tassa sui permesso di soggiorno.

“Per fortuna – aggiunge- il ministro Maroni e’ andato via. Ora si spera che questo governo cominci, almeno per cio’ che gli compete, ad attuare a pieno l’articolo 3 della Costituzione, a rimuovere cioe’ tutti gli ostacoli che si frappongono a una vera uguaglianza, e soprattutto a sanare alcune delle contraddizioni e ingiustizie piu’ forti che il governo Berlusconi ha prodotto negli ultimi anni”.

“Fra queste – prosegue – l’accordo di integrazione e il pagamento di balzelli ulteriori per lavoratori dipendenti e famiglie straniere che rappresentano un’ingiustizia da sanare al piu’ presto. Se il governo vuole rilanciare l’Italia, come dice Monti – conclude – dovrebbe capire che gli stranieri sono un punto di partenze e un pezzo importante per il futuro del Paese

Sul caso interviene anche  il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della commissione Affari Europei: “L’aumento della tassa per il permesso di soggiorno –dice – è l’ultimo odioso lascito del governo Berlusconi. Soldi che sembrano fondamentali per le nostre casse”.

“E pensare – sottolinea l’esponente del PD  – che il centrodestra continua a considerare gli stranieri cittadini di serie B, nemmeno degni di poter dare la cittadinanza italiana ai loro figli alla nascita”.

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