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Miriam Makeba lascia il palcoscenico della vita

La cantante sudafricana è morta dopo il concerto per Roberto Saviano. Si era esibita per lo scrittore, contro la camorra e in memoria dei sei ragazzi ghanesi uccisi a Castel Volturno. ROMA, 10 novembre 2008 – "Mama Africa", come era chiamata la celebre cantante sudafricana Miriam Makeba, è morta a 76 anni per un attacco cardiaco nella notte tra il 9 ed il 10 Novembre dopo essersi esibita a Castel Volturno in un concerto dedicato a Roberto Saviano.

La musica e la difesa dei diritti umani hanno segnato tutta la sua vita e la hanno accompagnata sino all’ultimo giorno: quando è calato il sipario la cantante ha chiuso gli occhi e nel giro di pochi minuti ha detto addio al palcoscenico della vita.

L’artista settantaseienne dal 2005 soffriva di problemi fisici ed era costretta a muoversi su una sedia a rotelle. Debole e malata, ma fedele ai suoi valori, aveva deciso comunque di esibirsi e di unire la sua grande voce a quella di tutte le persone che urlano contro la camorra e gridano affetto allo scrittore minacciato di morte dai camorristi. Ma l’ultimo canto di Miriam Makeba era dedicato anche ai sei ragazzi ghanesi uccisi dalla camorra proprio lì, a Castel Volturno.

Voce simbolo del Sudafrica, icona della lotta all’apartheid (la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1994) e nota anche per aver ricoperto il ruolo di delegata alle Nazioni Unite, la grande artista nacque nel 1932 a Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica.

Makeba iniziò la sua carriera artistica negli anni ’50 con il gruppo Manhattan Brothers, e poi fondò una propria band, The Skylarks, un connubio di jazz e musica tradizionale sudafricana. Qualche anno dopo la cantante pagò per il suo impegno contro la segregazione razziale: nel 1963, in pieno regime apartheid, il governo africano la costrinse all’esilio e mise al bando tutti i suoi dischi. Mama Africa lasciò quindi la sua terra e trascorse i decenni successivi prima in Europa e poi in America. Proprio negli Stati Uniti scrisse le sue più celebri canzoni: Pata Pata, The Click Song e Malaika.

Nel 1968 il suo matrimonio con Stokely Carmichael, attivista per i diritti civili, suscitò molte polemiche che influirono negativamente sulla sua carriera artistica: i suoi contratti discografici furono annullati. Nel 1973 la cantante si separò dal marito e nel 1985, in seguito alla morte della sua unica figlia, si trasferì in Europa.
Dopo 30 anni di esilio, nel 1990, convinta da Nelson Mandela, tornò in Sudafrica. Nel 2005 decise di interrompere il suo percorso artistico e disse addio al suo pubblico attraverso un grande tour che toccò tutti i paesi in cui in passato si era esibita. In realtà non fu quello il suo ultimo saluto.

I valori in cui ha sempre creduto, più forti della malattia, la hanno condotta il 9 Novembre a Castelvolturno per far sentire la sua leggendaria voce contro la camorra e, ancora una volta, contro il razzismo. E così, dopo aver cantato Pata Pata, il suo cavallo di battaglia, Mama Africa è uscita di scena accompagnata dagli applausi. Questa volta per sempre.

Alessandra Profilio

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