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Mons. Mogavero: “Non vedo inversione di rotta del governo sull’immigrazione”

"Il quadro normativo rispetto a cio' che accaduto nel governo Berlusconi, non e' cambiato. La politica dei respingimenti cioe' rimane immutata, con inevitabili conseguenze"

TRAPANI, 22 giugno 2012 – "Da Roma per il momento, non ci sono decisioni che fanno pensare a inversioni di rotta. Ma il Governo dovra' uscire allo scoperto, e non rifugiarsi su una posizione neutra che, al momento, mette al riparo da qualsiasi scelta politicamente rilevante".

Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo (Trapani), monsignor Domenico Mogavero, intervenendo al Suq di Genova, in occasione della Giornata nazionale del rifiugiato. Secondo il prelato, "il quadro normativo rispetto a cio' che accaduto nel governo Berlusconi, non e' cambiato. La politica dei respingimenti cioe' rimane immutata, con inevitabili conseguenze".

"I barconi – ha proseguito monsignor Mogavero- non arrivano piu' a Lampedusa, dichiarata insicura e vanno quindi sulle coste siciliane, pugliesi e calabresi, aumentando cosi' l'incertezza nelle rotte e il numero del pericoli". Per il vescovo siciliano, "dobbiamo prepararci mentalmente con atteggiamenti meno esclusivi, razzisti o xenofobi, credo che uno dei limiti piu' consistenti al fenomeno delle migrazioni sia di carattere culturale. Pensiamo infatti si tratti di emergenze limitate nel tempo, che speriamo di scongiurare in breve, ma invece siamo di fronte a un fenomeno piu' complesso, legato all'intrinseca condizione dell'uomo.

E' normale che ciascuno voglia migliorare se stesso, occupando gli spazi piu' liberi". La prospettiva, ha affermato ancora Mogavero, e' di un'Italia multietnica: "Nel 2100 le proiezioni disegnano un Italia molto diversa: il Paese sara' composto da 15 milioni di italiani, un quarto rispetto ai 60 attuali. O l'Italia, molto poco verosimilmente, si spopolera' o altri prenderanno il nostro posto".

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