I dati del rapporto 2007 Fillea Cgil. Il segretario Marini: “Deve crescere la cultura della sicurezza”
Roma – 14 gennaio 2008 – Si allunga la lista dei morti nei cantieri italiani e una volta su sei le vittime sono cittadini immigrati.
Un bilancio del 2007 è stato pubblicato oggi la Fillea Cgil, che ha monitorato sul suo sito web gli incidenti mortali nelle costruzioni, fornendo nomi, età, nazionalità e cause e cercando di registrare in tempo reale l’andamento e le tendenze del fenomeno.
L’anno scorso il sindacato ha contato 235 vittime, un dato, spiegano, “sicuramente in difetto, a causa della difficoltà di reperire notizie sulla totalità degli infortuni che quotidianamente avvengono, che spesso vengono denunciati come incidenti domestici, automobilistici o non denunciati affatto”.
L’Inail ha registrato nel periodo gennaio-settembre 2007 una diminuzione degli infortuni dell’ 1,5% e del 2,1% di quelli mortali rispetto allo stesso periodo del 2006, confermando però l’aumento del 3,7% degli infortuni dei lavoratori immigrati. Secondo Fillea Cgil, questi ultimi, in proporzione, sono più colpiti, rappresentano infatti il 16,60% dei morti (39). La Lombardia con 9 casi, guida la classifica per Regioni, seguita dall’Emilia con 6, Veneto con 5 e Lazio con 4.
“Gli immigrati risultano i lavoratori più deboli ed esposti ad infortuni, – sottolinea il sindacato – solitamente i meno pagati e inquadrati a livelli più bassi, sia per difficoltà legate alla scarsa conoscenza della lingua, sia per mancanza di formazione. Inoltre la vigente normativa sull’immigrazione rende gli immigrati facili vittime di ricatto”.
Nelle costruzioni la causa più frequente di infortuni è la caduta dall’alto (42,55%). Aumentano però anche le vittime travolte da gru, carrelli elevatori o ruspe (20,85%), e quelle colpite da materiali di lavoro (14,89%).
“Si muore con modalità vecchie di decenni, come si moriva quando non venivano utilizzate le moderne tecnologie di cui oggi disponiamo. Siamo nella fase importante dei rinnovi contrattuali e nelle nostre piattaforme il miglioramento del capitolo sicurezza è uno dei principali obiettivi che ci siamo prefissati. Accanto a questo impegno siamo però convinti che il fenomeno degli infortuni sul lavoro si sconfigge anche attraverso un miglioramento dello stato sociale e attraverso una crescita della cultura della sicurezza” commenta il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini.
EP