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Moschee a Milano. Un pool di esperti di Islam per valutare le domande

La mossa dopo le accuse di infiltrazioni estremiste tra i partecipanti al bando per i nuovi luoghi di culto. Intanto arriva la legge regionale targata Lega Nord

Milano – 16 gennaio 2015 – Esperti islamisti affiancheranno il Comune di Milano nella scelta delle associazioni che si aggiudicheranno la costruzione di moschee in città. Faranno da consulenti alla commissione che valuterà le domande presentate dopo la pubblicazione del bando che ha destinato due aree e un edificio ad altrettanti nuovi luoghi di culto.

L'amministrazione Pisapia risponde così agli allarmi di infiltrazioni estremiste tra la cinquantina di sigle iscritte all'albo delle associazioni religiose che potranno concorrere al bando. Il caso era arrivato in Parlamento cn l'interrogazione presentata dal deputato di Scelta Civica Stefano Dambruoso, ex magistrato impegnato nella lotta al terrorismo internazionale, secondo cui alcune di quelle associazioni sono iscritte nelle black list di governi stranieri.

Tra i nomi degli esperti che dovrebbero essere coinvolti circola quello di Paolo Luigi Branca, docente di islamistica, lingua e letteratura araba all'Università Cattolica. “Vogliamo che Milano sia un modello e per questo chiediamo aiuto a chiunque sia esperto di Islam” ha detto l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “A noi interessa operare con la massima accortezza nel rispetto dei diritti di tutti”.

Oltre che con lo stesso Dambruoso, l'amministrazione vuole confrontarsi con prefettura, questura e magistratura. “Qualunque contributo è bene accetto” ha ribadito Majorino.

Intanto, però, sul cammino del bando pesa anche l' incognita del nuovo progetto di legge regionale, targato Lega Nord, sulla pianificazione dei luoghi di culto. Tra le altre cose, il testo prevede che i residenti possano esprimersi sulla costruzione e fissa vincoli urbanistici più stringenti. Ieri si sono concluse le audizioni in Commissione Territorio, che dovrebbe licenziare il testo giovedì prossimo, prima del voto finale in Aula previsto per il 27 gennaio.
 

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