Ingresso gratuito solo per italiani e comunitari. Direttive europee? In Europa non è così Roma – 13 maggio 2010 – Ingresso gratuiti per i minori, extracomunitari a parte.
Che siano gli Uffizi di Firenze, la Reggia di Caserta o l’Egizio di Torino, in tutti i musei e monumenti statali italiani vale lo stesso regolamento del ministero dei Beni culturali. Dopo una modifica del 2006, prevede l’ingresso gratuito per “i cittadini dell’Unione europea che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di età”. E i minori extraue? Pagano prezzo pieno.
Una selezione all’ingresso basata sulla cittadinanza che non penalizza solo i piccoli turisti arrivati da lontano, ma anche tanti figli di immigrati cresciuti in Italia.
Se ne sono accorti tre bambini della scuola media Calderari di Vicenza in gita a Firenze, che qualche giorno fa, alla biglietteria degli Uffizi, hanno realizzato di non essere come i loro compagni di banco. Crescono a Vicenza, ma sono serbi, perché serbi sono i loro genitori e la nostra attuale legge sulla cittadinanza si accorge delle seconde generazioni solo quando compiono diciotto anni. Così il bigliettaio ha fatto entrare gratis solo gli italiani e ha chiesto loro sei euro e cinquanta a testa.
Ne è seguito un piccolo putiferio mediatico, il sindaco di Firenze ha invitato la scolaresca a Palazzo Vecchio e si è scusato per "la vicenda di ordinaria burocrazia folle agli Uffizi" sulla quale però non può intervenire. ”Questa regola – ha sottolineato Renzi – è stata decisa dall’allora ministro alla cultura Rocco Buttiglione. Gli Uffizi, in quanto museo statale, non possono che adeguarsi".
Chiamato in causa, Buttiglione ha diffuso un comunicato stizzito: ”Il decreto ministeriale del 20 aprile 2006 non va assolutamente interpretato nel senso di una discriminazione. Stando a quella che era la situazione all’epoca, si è trattato di una estensione delle esenzioni, con l’equiparazione dei cittadini dell’Unione europea ai cittadini italiani, come peraltro richiesto dalle direttive europee”.
Ecco, appunto, l’Europa. Oltre che le direttive, a volte converrebbe seguirne l’esempio. Al Louvre, al Prado e al Van Gogh Museum i bambini entrano gratis. Indipendentemente dal loro passaporto.
Elvio Pasca