Letta a Doha trova fondi degli emiri per aprire un Museo Islamico sul Canal Grande. Insorgono i leghisti. Zaia: “Non è una priorità” Bitonci: “Non favorire i musulmani, meglio un museo dell’arte veneta”
Venezia – 4 febbraio 2014 – Guai a nominare la parola islam davanti ai leghisti, anche se si sta parlando di cultura, di arte. Forse li fa pensare agli immigrati musulmani e si scaldano subito, come è successo anche ieri, dopo l’incontro tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e l’emiro del Qatar Tamim Bin Hamad Al Thani a Doha.
“Abbiamo parlato – ha spiegato Letta – anche di cooperazione culturale. Sono lieto di dire che ci siamo presi l’impegno di cercare di migliorare l’idea di avere un’attività congiunta a Venezia. Esploriamo l’opportunità di costruire un Museo islamico nel Canal Grande, che potrebbe vedere la partecipazione attività di capitali qatarioti. Dobbiamo fare una valutazione profonda del progetto e nei prossimi giorni ci saranno incontri tecnici, anche per valutare la possibilità di investimenti a lungo termine”.
L’idea di un museo islamico a Venezia, che troverebbe posto nel Palazzo delle Pescheria di Rialto e potrebbe ospitare anche molte opere già presenti nei musei della città lagunare, è accarezzata da tempo dal sindaco Giorgio Orsoni. “Sono grato – ha detto ieri – al presidente del Consiglio Enrico Letta per il suo interesse e il reperimento di nuovi possibili finanziatori per la realizzazione di un museo islamico di grande respiro internazionale a Venezia, nel segno della storia di questa città e della sua apertura verso il dialogo tra culture e religioni”.
Per la Lega Nord, però, il dialogo tra culture e religioni non è all’ordine del giorno.
“La dichiarazione del premier sulla necessità di un museo islamico mi sembra il segno di un Paese ormai allo sbando di fronte a emergenze epocali” ha tuonato Luca Zaia, presidente (leghista) della Regione Veneto. “In Veneto non siamo chiusi al dialogo – ha aggiunto – infatti siamo la prima regione per livello di integrazione, ma ci sono priorità che un governo dovrebbe avere invece che perdere tempo realizzando un museo islamico. Non vorrei che con la scusa della bandiera del dialogo si cogliesse un’ulteriore occasione di spreco di risorse”.
Si è fatto sentire anche il capogruppo leghista al Senato Massimo Bitonci: “Non vogliamo alcun museo islamico a Venezia. Letta farebbe meglio a concentrarsi sulla crisi economica invece di pensare a come favorire e diffondere l'Islam. Se davvero ci sono forze e risorse per promuovere musei, allora pensiamo a un progetto per diffondere la cultura e la tradizione veneta”.