La senatrice radicale: "Non rischiano a loro volta di essere denunciate per clandestinità?". Interrogazione a Carfagna e Maroni
Roma – 2 dicembre 2009 – Il numero verde per denunciare le mutilazioni genitali è utile anche alle donne senza permesso di soggiorno? Possono chiamare senza timori, pur sapendo che a rispondere è la Polizia di Stato?
Lo chiede la senatrice dei radicali- Pd Donatella Poretti. L’istituzione del numero verde da parte del ministro Carfagna è secondo Poretti “ottima nei suoi intenti, perchè è comunque un passo importante nel contrasto al fenomeno”, ma non tiene in debito conto lo “stravolgimento” causato dall’introduzione del reato di immigrazione clandestina.
“È facile immaginare, – sottolinea la parlamentare – che una donna immigrata irregolare nel nostro Paese, che sia costretta a subire, lei o sua figlia, una violenza di questo tipo, possa essere probabilmente scoraggiata dal segnalare la cosa al numero verde anti MGF, che e’ gestito dalla Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell’Interno, per paura di venire denunciata come clandestina ed essere espulsa.
“Inoltre, e’ comunque appurato che esiste in molte di queste donne la paura di ritorsioni. Soprattutto, come nella maggior parte dei casi, quando ci si trova in presenza di un soggetto debole e vittima di ricatti da parte dell’uomo e della comunità in cui vive” aggiunge Poretti.
Per queste ragioni, la senatrice e il collega radicale Marco Perduca hanno rivolto un’interrogazione ai Ministeri per le Pari Opportunità e degli Interni.
In particolare, vogliono sapere “come si comporteranno gli incaricati di Polizia nel caso di ricevimento di segnalazioni da parte di immigrate irregolari”. Chiedono inoltre “se siano in programma piani d’intervento speciale nei confronti di immigrate irregolari che denunciano tali pratiche, analogamente ai piani di protezione messi in atto nei confronti delle clandestine che denunciano casi di tratta internazionale”.