Segnalazioni e richieste di aiuto all’ 800 300 558. Carfagna: "Una barbarie che rovina la vita"
Roma – 9 novembre 2009 – È attivo da oggi il numero verde 800 300 558 contro le mutilazioni genitali femminili. Risponde dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alla 20.00, e può essere utilizzato per denunciare chi le pratica e per avere informazioni su strutture sanitarie e associazioni che assistono le vittime.
Il servizio è gestito dalla direzione centrale anticrimine del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno e coordinato dal dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio. Al telefono risponde personale specializzato della Polizia di Stato che, oltre all’assistenza, avrà il compito di comunicare le eventuali notizie di reato alle squadre mobili territorialmente competenti.
Le escissioni, le infibulazioni e le altre mutilazioni genitali sono un reato che la legge punisce severamente. Per chi pratica, in Italia o all’estero, è prevista la detenzione da 4 a 12 anni, la pena aumenta di un terzo quando la vittima è una minore. Il personale medico rischia la radiazione dall’albo e la sospensione dell’esercizio della professione.
Le mutilazioni genitali sono una pratica diffusa soprattutto nell’Africa sub sahariana che però sta percorrendo anche le strade dell’emigrazione. Secondo le stime del ministero della salute, in Italia le bambine e le donne mutilate o a rischio sarebbero circa 90mila, per lo più egiziane e senegalesi.
L mutilazioni genitali femminili, commenta il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, sono “una barbarie, una tortura inaccettabile, una gravissima violazione del diritto all’integrità fisica delle donne e delle bambine. È un fenomeno culturale presente anche nel nostro Paese, da molti ancora ignorato, che rovina una vita intera e che stiamo combattendo con forza”.
Il numero verde 800 300 558, aggiunge il ministro, è “a disposizione anche delle stesse bambine o adolescenti vittime di mutilazioni genitali femminili o che corrono il rischio di essere sottoposte a questa vera e propria menomazione del corpo e della psiche".