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Napoli, musicista romeno ucciso tra l’indifferenza dei passanti

Colpito "per errore" durante un regolamento di contri tra bande di camorristi NAPOLI, 17 giugno 2009 – I sicari arrivano in moto, contromano, in via Pignasecca con il casco in testa. Sono le 19.47 del 26 maggio scorso: i killer, otto, sembrano giovani, entrano nella stazione di Montesanto a Napoli della Cumana impugnando mitragliette e sparano ad altezza d’uomo. E’ la guerra di camorra tra i Sarno-Ricci ed i Mariano. Nel mirino finisce, però, per errore, un musicista romeno che si guadagna da vivere suonando sui treni la fisarmonica.

Si chiamava Petru Birlandeanedu, colpito a una gamba e al torace mentre cerca riparo nella stazione sotto gli occhi terrorizzati della moglie. La donna cerca di aiutarlo a scappare da quella pioggia di fuoco: Petru arriva ai tornelli e cade al suolo. Accanto ci sono altri viaggiatori che manifestano indifferenza. C’é chi parla al telefonino. Si vede addirittura un passeggero che si preoccupa di obliterare il biglietto. E’ un attimo, poi scappano tutti. La moglie di Petru grida cercando aiuto, attorno è il deserto. L’ultima immagine è quella della donna in lacrime.

Le sequenze del terrore e dell’indifferenza rimaste impresse nelle immagini del nastro del sistema di videosorveglianza della Cumana sono pubblicate oggi dal quotidiano Il Mattino. I fotogrammi sono stati acquisiti dalla polizia e trasmessi nel fascicolo d’inchiesta coordinato dai pm della Dda.

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